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La BBC si scusa per l’intervista a Lady Diana ottenuta con l’inganno: “Abbiamo deluso il pubblico”

A 27 anni da quella celebre intervista la BBC porge le proprie scuse alla famiglia reale e alla famiglia Spencer

Dopo 27 anni arrivano le scuse della BBC perl’intervista rilasciata dalla Principessa Diana a Martin Bashir. Un’intervista celeberrima, che però fu ottenuta con l’inganno. Questo emerge dall’indagine interna avviata dall’emittente dopo le denunce avanzate dai Royal britannici e da Earl Spencer, fratello della compianta Lady D. Con questo gesto la BBC spera di chiudere una volta per tutte una vicenda molto triste e dolorosa.

Dall’indagine interna avviata dalla BBC è emerso che il giornalista Martin Bashir aveva ottenuto l’intervista ingannando Lady Diana con tanto di finti documenti che spinsero la principessa a parlare. Ben due gli inganni accertati: il giornalista falsificò la ricevuta di un aborto terapeutico cui si sarebbe sottoposta Tiggy Legge-Bourke, ex tata di William e Harry, convincendo Diana che Carlo fosse il padre del bambino concepito dalla donna. Con questa “prova” Lady D, che già era convinta che tra il marito e la bambinaia ci fosse una relazione, non ebbe più dubbi. Il secondo inganno riguarda una ricevuta bancaria che dimostrava un pagamento effettuato dalla famiglia reale a beneficio di alcuni membri dell’entourage della principessa. Bashir spiegò a Diana che sarebbero stati pagati dalla Royal family per spiarla. Non era vero, ma Diana ci cascò, perché era già convinta di essere spiata.

Dopo aver accertato l’inganno del giornalista alla BBC non è rimasta altra strada che quella delle scuse. Il direttore generale Tim Davie si è scusato con la famiglia reale britannica, con la famiglia Spencer e con i figli di Lady D, William e Harry “per il modo in cui la principessa Diana è stata ingannata e il conseguente impatto sulle vite degli interessati”. Come se non bastasse il direttore ha deciso di non trasmettere mai più quella puntata del programma Panorama che trasmise l’intervista e di non cederne i diritti. Ha aggiunto: “Se avessimo svolto correttamente il nostro lavoro, la principessa Diana avrebbe saputo la verità vivendo la sua vita. Abbiamo deluso lei, la famiglia reale e il nostro pubblico“.