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“Se non facessi Ramazzotti di cognome”, il brano-sfogo di Aurora su Tik Tok diventa virale

La conduttrice ha pubblicato su Tik Tok una canzone rap per rispondere alle critiche che l’hanno colpita negli anni

Un segno, un’etichetta da saper gestire e, spesso, da combattere. La patologia psicologica per cui non ci si sente meritevoli del proprio successo, meglio nota come “sindrome dell’impostore”, è una brutta gatta da pelare, anche per Aurora Ramazzotti. La conduttrice è stata spesso inondata di critiche e polemiche, che le sono piovute addosso per via del cognome che porta. “Sei solo la figlia di Eros e Michelle”; “Non sai fare niente”; “Senza i tuoi genitori non saresti nessuno”, sono solo alcune delle affermazioni con cui la giovane ha dovuto convivere da quando ha intrapreso la medesima carriera della madre, Michelle Hunziker. Ciò che non uccide, fortifica. Aurora ha imparato, negli anni, ad affrontare i commenti spiacevoli con grande ironia.

L’ultima sua trovata è una canzone rap, frutto delle innumerevoli critiche piovutole addosso negli anni. Il titolo? “Se non facessi Ramazzotti di cognome”, un brano provocatorio e sferzante che ha intonato sul suo profilo Tik Tok e che è subito diventato virale, raggiungendo 119mila like e 6000 commenti. L’incipit è molto pungente: “Se non facessi Ramazzotti di cognome potrei essere un numero infinito di persone. Magari mi amereste da morire se non facessi Ramazzotti di cognome”. Un messaggio forte, che sottolinea come un cognome così noto sia fonte di pregiudizi sul suo conto.

“Se non facessi Ramazzotti di cognome vorrei stare in un Paese molto meno giudicone”, continua Aurora, evidenziando i preconcetti che molti italiani nutrono verso di lei. Poi, ancora: “Ma io faccio Ramazzotti di cognome e sono cresciuta dietro un palco e un copione, quello mi scorre nelle vene e alla fine sceglie il pubblico, non c’è gene che tiene. Io farò sempre Ramazzotti di cognome, il paragone non si fa in generale. Io non chiedo tanto, della fortuna che mi è stata data ne prendo atto e ne sono grata. Ma dietro ogni facciata c’è una storia che non sai e che va rispettata”.