Società

In punta di piedi

Plemmirio. Varco 27, si brucia. L’ora è caldissima sulla dichinata roccia. La frequentazione dirada. Chi resta ha solo un riparo: il mare. Due stelle marine esaminano dei piedi appena entrati in acqua; appartengono ad alcuni esemplari della specie umana.

In acqua

PRIMA STELLA Che piedi…

SECONDA STELLA (Dorme emettendo un dolce sibilo)

PRIMA STELLA Le caviglie sono sottili ma guarda che stile, le proporzioni… mentre saltella sugli scogli diventano improvvisamente energiche, poi si rilassano e ancora di nuovo fortissime…

SECONDA STELLA Eh? Aster… ma che c’è?

ASTER Phyliam! Apri gli occhi! Le dita, le sue dita sono lunghe come un mio braccio e hanno una presa così decisa quando atterrano sulla roccia.

PHYLIAM (Svegliatasi) No no, io vedo solo questo che è entrato adesso e vedo che ha due piedi che li vedi anche tu e allora non vedo perché dovrei descriverli.

ASTER Ora quello dai piedi con le dita lunghe gli si avvicina… PARLANO! Ma perché? Non dovrebbero parlare questi due.

PHYLIAM Perché no?

ASTER Adesso ti dico una cosa su di loro che io sola ho udito una volta che… Aaaaaah, eccoli qua! Sono arrivati… li vedi i piedini?

PHILIAM Appena compaiono i piedini loro dicono sempre: che carini, che carini, che carini…

ASTER Che carini, che carini, che carini (ride)

PHYLIAM Una cosa è bella non è carina per favore… Carino! Ma che parola è “carino”? (ridono)

ASTER Sono arrivati i bambini per questo parlano, per far “so-cia-liz-za-re” i propri figli. Altrimenti coi piedi che hanno… Perché loro coi piedi si muovono ma…

PHYLIAM Sììì! mi ricordo di quella volta che erano almeno in dieci, parlavano, parlavano, usando tante e tante parole e di tanto in tanto dicevano “la – relazione – sociale”, e poi dicevano “laaa…”, la comediavolosichiama, o era il… il… vabbè non mi viene… che poi cosa c’entra questo coi piedi?

ASTER C’entra c’entra… Ssst… Ascolta…

LORO Non allontanatevi troppo, nuotate sempre qui vicino a noi!/ Sono passate tre ore? A che ora la mamma ti ha dato la merenda?/ Papà puoi sistemarmi la maschera per favore?/ Anche io papà voglio la mia maschera!”…

PHYLIAM E quale sarebbe questa cosa che hai sentito solo tu?

ASTER Ah! Che quiete… Ora che hanno messo la maschera ai piccoli i papà non parlano più, non hanno più niente da dirsi. Silenzio…

PHYLIAM Hai parlato troppo presto.

ASTER Oh! Ma che urlano?

LORO “Papàààà l’ho vista! Papà papà! E’ bellissima, bella bella papà, la voglio, la voglio, la voglio papà!/ Che figaaataaa! Dammi la maschera che la prendo su e facciamo una bella foto! Ho anche la custodia impermeabile per lo smartphone/ Ma, scusi, aspetti un momento, lei non prende proprio nulla!/ Non ho capito, scusa?/ Dico che lei non prende un bel niente perché…/ Senti caro io sono in vacanza, anche tu giusto? Perché non ti rilassi un po’, mica l’ammaaazzo! Lo faccio per far divertire un po’ i bambini…/ Parli per il suo di bambino, mio figlio non si diverte così!/ Certo è figlio tuo!/ Ma scusi improvvisamente siamo passati al tu?”

PHYLIAM Ma chi è passato improvvisamente al “tu” quello coi piedi dalle dita lunghe o quello dai piedi indescrivibili?

ASTER Mi pare quello dai piedi indescrivibili…

PHYLIAM A me sembrava quello coi piedi dalle dita lunghe.

ASTER Forse… è che ho perso il filo, tu che vedi?

PHYLIAM E’ difficile… si muovono così velocemente adesso…

ASTER C’è un perlage effervescente…

PHYLIAM Non dire così che ho una voglia di champagne!

LORO “Senta ha ragione, siamo in vacanza rilassiamoci, ragioniamo un attimo/ La ragione! Ma che vuoi ragionà… la ragione è dei fessi/ Ma non che voglia darle ragione no, non è un darle ragione, tutt’altro, voglio solo dire che, insomma forse lei non lo sa/ E che sai tu?/ Allora, lo sai che, volevo dire, scusi, lo sa che, anzi: non sa che se le tiene fuori un attimo, un solo attimo, l’attimino per fare la sua bella foto, anche se poi le rimette in acqua, alle stelle marine gli viene un’embolia?/ Boom! l’hai sparata la cazzata! Fatti ricoverare stronzo!”

PHYLIAM Allora c’è, uno stronzo!

ASTER “E siccome mi stai stressando motecorcotiè!”… Motecorcotiè, motecorcotiè, motecorcotiè, mai sentita questa parola… che putiferio stanno scatenando… dove sei Phyliam?

PHYLIAM E ancora, motecorcotiè! Ma che significa?… sarà dialettaleee… sono quiii Aster…

ASTER Qui dove?

PHYLIAM E che ne sooo… questo maremoto mi ha spostataaa!

ASTER Ah ecco! Ora ti vedooo… Può essere anche una parola gergaleeee… e anche “emboliaaa” che vorrà dire? Tu lo sai?

PHYLIAM Emboché?

ASTER La parola che hanno detto prima… EM-BO-LI-A!

PHYLIAM Che fanno adesso?

ASTER Tu li vedi?

PHYLIAM L’onda è calata.

ASTER Se ne vanno?

PHYLIAM Eccoli…

ASTER I piedi risalgono la scaletta che li porta fuori.

PHYLIAM E meno male… Un po’ di pace.

ASTER Eh… Ma cos’è?

PHILIAM Tutto si tinge di rosso, rosso che cala dall’alto… Non è vino…

ASTER Aspè (assaggia)… No.

PHILIAM Peccato…

ASTER Dove sei? ti ho persa di nuovo…

PHYLIAM Hai ragione, cala un rosso così rosso che anche io non ti vedo più.

ASTER A proposito di ragione… sai quella cosa che… quellacosalà insomma che so solo io…

PHYLIAM Non ti vedo ma ti ascolto Aster.

ASTER Tanto tanto tempo fa, mentre tu come al solito dormivi, scesero in acqua due di loro. Non ti svegliasti perché scesero in punta di piedi senza fare rumore, forse non volevano essere scoperti, e uno disse all’altro con voce bassa bassa, come in un segreto: “Tu ragioni con i piedi” e l’altro gli rispose, sempre come in un segreto: “Sì è vero, anche tu però ragioni con i piedi, noi ragioniamo proprio con i piedi”.

PHYLIAM Un segreto.

Silenzio

E poi che accadde?

ASTER Niente per un certo tempo, dopo il quale si baciarono per un tempo che a me parve più lungo e infine se ne andarono come erano venuti senza fare rumore.

PHYLIAM In punta di piedi.

Immagine: Renzo Francabandera