Cronaca

Migranti, l’hotspot di Lampedusa è al collasso: più di 1800 persone su 350 posti disponibili – Video

Spazzatura, montagne di resti di generi alimentari, cartacce e bottiglie di plastica. Vestiti gettati alla rinfusa praticamente ovunque e una distesa infinita di bottiglie di plastica lungo i corridoi che portano ai bagni dove è praticamente impossibile entrare a causa dei bisogni fisiologici e dell’odore nauseabondo. E poi persone distese su materassi sporchissimi, in ogni angolo del centro: all’interno e all’esterno. E’ l’inferno all’hotspot di Lampedusa dove ci sono, al momento, 1.878 persone, a fronte di poco meno di 350 posti disponibili.

“Sono tutti ammassati, ci sono anche donne, quattro sono gravide, bambini, malati e bisognosi di cure che dormono per terra dove pure mangiano, tra i rifiuti . I posti letto sono meno di 200. Queste immagini potrebbero essere della Libia. Ma no, è l’Italia”, dice l’ex sindaca Giusi Nicolini. “Su Lampedusa sta calando il silenzio proprio mentre il sistema dell’accoglienza sull’isola, che fino a qualche settimana fa funzionava con regolarità, sembra essersi fermato. E nonostante ciò nessuno più alza la voce e richiede misure per il rispetto dei diritti umani e per tutelare la comunità locale”, protesta l’attaule capogruppo del Pd al consiglio comunale, Totò Martello, primo cittadino fino a poche settimane fa, quando è stato sconfitto da Filippo Mannino, sindaco sostenuto dalla Lega.

Il nuovo primo cittadino, fanno sapere dal Carroccio, ha chiesto un incontro urgente al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: il Viminale, sostiene la nota della Lega, ha dato disponibilità solo a fine mese. Nel frattempo, però, sono stati inviati due voli charter sull’isola per trasportare 26 migranti. Si tratta di tunisini che verranno, dopo il trasferimento, rimpatriati. La Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, è intanto al lavoro per pianificare – ma soltanto a partire da domenica, quando le condizioni meteo lo permetteranno – i trasferimenti, con traghetto e motovedette, di buona parte degli oltre 1800 ospiti dell’hotspot di contrada Imbriacola.