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La nuotatrice Mary-Sophie Harvey denuncia: “Ai Mondiali di Budapest mi hanno drogata, ho un vuoto di sei ore e dozzine di lividi”

La 22enne nuotatrice canadese ha trovato il coraggio di raccontare quanto accaduto con un post su Instagram: spiega di essersi svegliata sentendosi "completamente persa" dopo una festa al termine della competizione a cui hanno partecipato nuotatori e non. Aveva anche una costola incrinata e una lieve commozione cerebrale

La nuotatrice canadese Mary-Sophie Harvey ha denunciato di essere stata drogata a una festa durante l’ultima sera ai Mondiali di nuoto di Budapest, che in vasca si sono conclusi lo scorso 25 giugno La 22enne, medaglia di bronzo nella staffetta 4×200, ha trovato il coraggio di raccontare quanto accaduto con un post su Instagram, perché “queste situazioni purtroppo accadono troppe volte“. Harvey spiega di essersi svegliata sentendosi “completamente persa“, con il suo team manager e il medico al suo fianco. “Nella mia mente c’è un vuoto di sei ore. Non riesco a ricordare nulla”, si legge nel suo post. Non solo: la nuotatrice ha “dozzine di lividi” sul suo corpo, una costola incrinata e una lieve commozione cerebrale.

“Ho ancora paura di pensare alle incognite di quella notte … In un certo senso mi vergogno di quello che è successo”, confessa Harvey. Che denuncia di essere stata drogata durante la festa a cui hanno partecipato nuotatori e non. “C’è questa finestra da quattro a sei ore in cui non riesco a ricordare una sola cosa… Ho sentito frammenti di persone e ho anche sperimentato il giudizio – si legge ancora nel suo post – L’unica cosa che posso dire è che non mi sono mai vergognata cosi tanto. Sono andata in ospedale dove ho incontrato medici e psicologi, mi hanno detto che succede molto più spesso di quanto pensiamo“. Poi Harvey ha specificato: “Ma non lascerò che questo evento mi definisca“.

Swimming Canada ha dichiarato che l’incidente è avvenuto la notte prima della partenza della squadra da Budapest e che non appena il team è venuto a conoscenza dell’accaduto l’atleta è stata presa in carico dal medico della squadra in loco ed è stata successivamente autorizzata a tornare a casa. La Gazzetta dello Sport riporta che l’organo di governo mondiale del nuoto, la Fina, ha già avviato un’indagine. La Federazione però non ha risposto ha una richiesta di commento da parte dell’agenzia Reuters.