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Il Mercato elettronico della Pubblica amministrazione è in tilt da un mese. La piattaforma serve per gli acquisti di beni e servizi di Stato ed enti locali

Non si tratta di un problema da poco: in totale la piattaforma ha gestito l’anno scorso circa 19 miliardi di euro, 6,5 dei quali sono transitati su Mepa. Inoltre, da quest’anno sulla piattaforma passeranno anche numerosi bandi del Pnrr

Sarà anche per l’aumento del numero di utenti, 10 al secondo contro i 7,7 di dicembre 2021, ma il Mercato elettronico della Pubblica amministrazione (Mepa) è da quasi un mese che non funziona. Per la precisione, dal 26 maggio scorso, quando viene lanciata la nuova piattaforma www.acquistinretepa.it attraverso la quale Stato ed enti locali possono comprare beni e servizi. La difficoltà riguarda centinaia di imprenditori e professionisti che non riescono ad accedere ed è stata confermata da numerose associazioni di categoria. Al momento i disagi sembrano limitati a Mepa, il portale che riguarda bandi per importi fino a 140mila euro per le Pa centrali e a 215mila per le altre, mentre non ci sono segnalazioni di malfunzionamento per quanto riguarda l’altra gamba del commercio elettronico dello Stato, Sdapa, relativa ad appalti di ammontare superiore.

Non si tratta di un problema da poco: in totale la piattaforma ha gestito l’anno scorso circa 19 miliardi di euro, 6,5 dei quali sono transitati su Mepa. Inoltre, da quest’anno sulla piattaforma passeranno anche numerosi bandi del Pnrr. E, nonostante le rassicurazioni di Consip, la centrale acquisti della Pa che gestisce il portale per conto del Ministero dell’economia, i problemi continuano. Dal 18 maggio, quando viene pubblicato l’avviso per l’invio delle domande di pre-abilitazione ai bandi Mepa e Sdapa nel nuovo sistema di e-procurement, i malfunzionamenti sono stati numerosi. Già il giorno dopo sul sito Mepa compare la seguente nota: “Per consentire l’avvio delle attività di manutenzione straordinaria necessarie al go live del nuovo sistema previsto per il 25 maggio, è stato pianificato un fermo della piattaforma Acquisti in rete dalle ore 20:00 di venerdì 20 maggio alle ore 8:00 di mercoledì 25 maggio”.

Il 26 maggio, poi, Mepa scrive, scusandosi per il disservizio, “che sulla piattaforma telematica si stanno verificando rallentamenti e malfunzionamenti che potrebbero impedire l’accesso al sistema. Sono in corso tutte le attività necessarie per la risoluzione della problematica”. Infine, il 19 giugno esce la comunicazione che “la piattaforma di e-procurement potrebbe non essere disponibile dalle ore 08,00 alle ore 14,00 di domenica 19 giugno per attività di manutenzione ordinaria”. E questi sono soltanto i problemi che gli informatici di Mepa hanno notato o previsto. I disagi riscontrati da professionisti e imprenditori, però, sono stati causati dal nuovo sistema e dalle procedure di abilitazione che, vecchi e nuovi utenti, dovevano seguire. Per Consip, infatti, è tutto risolto.

In una nota si legge che “la nuova piattaforma di e-Procurement MEF-Consip (www.acquistinretepa.it) – rilasciata lo scorso 26 maggio – è pienamente operativa con tutti i suoi strumenti: Mercato elettronico della PA (Mepa), Sistema dinamico di acquisto della PA (Sdapa), ma anche Convenzioni e Accordi quadro”. Al nuovo portale sono già state abilitate oltre 94mila imprese, di cui 80mila sul Mepa e 14mila sullo Sdapa. Per quanto riguarda i dati sull’utilizzo, il comunicato Consip specifica che gli accessi alla piattaforma “il giorno del go-live sono stati circa 300.000, ovvero 17 utenti al secondo, media che si sta stabilizzando intono a 10 utenti al secondo (a dicembre 2021, periodo che vede il massimo afflusso di utenti, la soglia massima raggiunta in un giorno è stata di 60mila accessi con un dato di 7,7 utenti al secondo)”. Questo mentre il numero di acquisti effettuati dal 26 maggio al 16 giugno sono stati 25mila, dei quali 21mila su Mepa e 4mila su Convenzioni e Accordi Quadro, con una media giornaliera di oltre 1.500 transazioni. Insomma i problemi potrebbero derivare dai picchi, non previsti, degli accessi. “Ancora c’è molto da fare, ma la piattaforma è in esercizio, con tutte le difficoltà di avvio di un progetto di questa complessità” conclude il comunicato di Consip.