Cronaca

Incendio a Malagrotta, l’impianto continua a bruciare e si teme caos rifiuti a Roma. Gualtieri: “Serve termovalorizzatore”

Si ipotizza che per spegnere completamente il rogo potrebbero essere necessari ancora un paio di giorni. Il tmb2 è andato completamente distrutto, il tmb1 è salvo, ma al momento inutilizzabile a causa della chiusura temporanea dell’impianto. Adesso però l'attenzione si concentra anche sui rischi futuri e sull'emergenza rifiuti

Da mercoledì i vigili del fuoco lavorano senza sosta ma nonostante l’incendio sia stato circoscritto l’impianto di trattamento dei rifiuti di Malagarotta continua a bruciare. Si ipotizza che per spegnere completamente il rogo potrebbero essere necessari ancora un paio di giorni.

Rischio caos rifiuti – Il tmb2 è andato completamente distrutto, il tmb1 è salvo, ma al momento inutilizzabile a causa della chiusura temporanea dell’impianto. Adesso però l’attenzione si concentra anche sui rischi futuri. Superata l’emergenza, infatti, non solo si teme il caos rifiuti legato al mancato smaltimento ma anche che fumi, diossine e sostanze inquinanti avvelenino il territorio. I risultati delle analisi effettuate nell’area da Arpa Lazio arriveranno venerdì, ma fa ben sperare il fatto che, tra mercoledì e giovedì, le centraline che verificano la quantità di polveri sottili nel raggio di 2,5 chilometri dalla struttura non abbiano registrato valori sopra i limiti di legge.

Scuole chiuse – “E’ stato evitato il disastro ambientale” ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, parlando all’Assemblea Capitolina dopo aver visitato Malagrotta: “La nostra prima preoccupazione è la salute dei cittadini”, ha aggiunto. In attesa di avere dati certi sugli inquinanti, il Campidoglio ha emanato un’ordinanza che prevede “in via precauzionale”, la chiusura per 48 ore delle scuole situate entro i 6 chilometri dall’impianto e il divieto di consumo di prodotti agricoli coltivati nell’area. Impegnate per spegnere il rogo ci sono quindici squadre di vigili del fuoco: sul posto si alternano quelle di Roma, supportate da altre quattro Regioni. Oltre ai vigili del fuoco del Lazio, sono arrivati in aiuto da Toscana, Campania, Emilia Romagna e Abruzzo.

Gualtieri: “Urge termovalorizzatore” – Senza l’impianto di Malagrotta, il Comune di Roma si trova un surplus di oltre 9.000 tonnellate settimanali di spazzatura da trattare, per i quali serve una soluzione in tempi stretti per evitare l’ennesima crisi, in piena estate. Il sindaco pensa a “ordinanze su trasferenze temporanee per evitare l’accumulo di rifiuti nelle strade nei prossimi giorni”, poi avverte: “Ci potrà essere qualche difficoltà: adesso monitoreremo le prossime ore e cercheremo di minimizzare queste conseguenze sia con la riapertura del tmb1 sia con queste ordinanze sulle trasferenze”. Quello che sta succedendo, sottolinea il primo cittadino, evidenzia quanto sia “fondamentale, indispensabile e urgente superare l’attuale situazione di insufficienza di impianti“. “A Roma serve una moderna rete, adeguata e analoga a quella delle altre città europee – insiste – Il messaggio è semplice e chiaro: quanto accaduto non ci fermerà e anzi rafforza la nostra determinazione di dotare Roma degli impianti di cui ha bisogno tra cui due biodigestori anaerobici, un termovalorizzatore di nuova generazione e altri impianti necessari a chiudere il ciclo dei rifiuti, all’insegna della sostenibilità, della legalità e della trasparenza”. L’obiettivo, conclude, è “presentare il nuovo piano entro luglio, per poter passare alla fase realizzativa. Roma può e deve uscire dalla fase dell’emergenza”.