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Elezioni Riccione, Claudio Cecchetto: “Ho scoperto dei talenti, come il mio capogruppo che si chiama Massimo Montanari: ecco perché mi piace. Politica nazionale? Il telefono squilla”

"Ho sentito da parte dei cittadini una voglia di cambiamento quindi sono andato avanti. Va detto che dopo questo risultato, con il centrosinistra che ha sbaragliato il centrodestra al potere da 8 anni, non sono stato trattato come uno sconfitto", le parole del famoso imprenditore dello spettacolo e talent scout. "Destra e sinistra? Ormai le differenze sono limitate"

1475 voti dal nulla. Un pelo sotto il 9% delle preferenze. Claudio Cecchetto arriva terzo nella corsa a sindaco di Riccione con la sua lista civica, entra in consiglio comunale, e forse finirà pure a fare il “brand manager” della città. “Mi sono candidato poco tempo fa come polo civico in mezzo a due elefanti, centrodestra e centrosinistra ed entrambi avevano sei liste a supporto con relativi candidati. Quindi, diciamo che non c’erano più persone e liste libere da candidare”, spiega ironicamente il talent scout dello spettacolo più celebre d’Italia a FQMagazine. “Ho sentito da parte dei cittadini una voglia di cambiamento quindi sono andato avanti. Va detto che dopo questo risultato, con centrosinistra che ha sbaragliato centrodestra al potere da 8 anni, non sono stato trattato come uno sconfitto. Molte persone che volevano “cambiare” dal centrodestra prima di arrivare al centrosinistra si sono fermati da me”.

L’8% non è risultato da buttare, anzi…
“Il 9%, prego”

Un consigliere ce l’hai?
“Si, sono io. Per 4 voti non ne ho presi 2 di consiglieri. Ma la legge vuole così. Amen”

Un po’ di consiglio comunale quindi lo vai a fare?
“Senz’altro. Oggi passeggiando in Viale Ceccarini molti mi hanno fermato e detto: ‘Oh mica te ne andrai da qui? Il mio programma era innovativo’”.

Era un programma più vicino a quella della neosindaca Angelini o a quello del candidato di centrodestra Caroli?
“Più vicino alla città. Quello i riccionesi lo hanno capito. Il mio programma al di là delle buche, dell’istruzione, della sanità, il verde, aveva cose innovative che riguardavano esclusivamente la città. Non dimentichiamo che Riccione è sempre stata nell’immaginario degli italiani la patria delle tendenze e delle mode. Si tratta di riportare Riccione a quella funzione. La città va ri-lanciata”.

Se ti proponessero di fare l’assessore alla cultura accetteresti?
Quelle poche volte in cui ho parlato con entrambi gli schieramenti si è parlato di un ruolo tipo brand manager. Qualcosa che faccia riferimento all’architettura del brand. Comprenderebbe le competenze di diversi assessorati dalla cultura al turismo. Però, ripeto, erano solo chiacchiere.

Ci farebbero una bella figura a chiamarti.
È il mio lavoro, l’ho sempre fatto, non è estraneo al mio mondo.

I concetti di sinistra e destra esistono ancora in politica?
Esistono perché ci sono dei gruppi e delle persone che tanti anni fa partirono dalla destra e dalla sinistra e da allora si definiscono così, ma oramai le differenze sono limitate. Semmai, mi auguro che le finalità del loro agire politico siano identiche: in questo caso per il bene della nostra città. Anche se io prevedo per il futuro, partendo da Riccione, la possibilità di creare poli civici. Una politica che definisco a chilometro zero”.

A Roma tanto destra e sinistra governano insieme…
Quando si parla di sanità, di lavoro ci mancherebbe altro che qualcuno la pensasse uno diverso dall’altro (ride ndr). Una volta c’erano due vie diverse per raggiungere l’obiettivo, adesso sembra che la via sia unica: la più facile.

Il più bel ricordo di questa campagna elettorale?
Aver scovato, da talent scout, dei talenti inespressi che non avevano trovato posto in altre liste. È dal 1979 che sono a Riccione, mi sono sposato qui ma guardando persone di talento come il capogruppo della mia lista civica, Massimo Montanari, un professore 28enne di filosofia, molti amici mi hanno chiesto: ma abita qui a Riccione per davvero? I giovani non si riconoscono nella politica, al dover sottostare a compromessi o accordi.

Invece i tuoi celebri talenti scoperti tra gli anni Ottanta e Duemila cosa ti hanno detto della tua candidatura?
Su Instagram mi hanno fatto le congratulazioni in tanti: la Hunziker, De Martino, persino Cruciani. Jovanotti mi ha regalato tre minuti di video che sembra un trattato sull’amicizia. Scherzando Fiorello ha detto: io mi sono affidato a lui e guardate dove sono arrivato, quindi…

Tutti ancora ti vogliono bene…
Io sono stato per loro un talent scout non un manager. Io puntavo più sul loro talento che sulle loro fatture.

Visto che un 9% non è disprezzabile, se arriva qualche telefonata per candidarti a livello nazionale, che fai, accetti?
Se è per quello sono già arrivate. Proprio oggi. Devono aver valutato anche il risultato precedente alle amministrative di Misano Adriatico (nel 2018 con una lista civica, Cecchetto arrivò secondo con 2490 voti contro i 2880 del candidato del Pd, ndr)

Telefono caldo.
A livello amichevole, con un sorriso, tutto un “che ne dici di…”

Più destra o da sinistra?
Da amici. Trasversali. Non esistono più gli schieramenti. Esistono gli uomini.