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Ufo, la Nasa apre un’indagine scientifica sugli “oggetti volanti non identificati”: “Al momento non riusciamo a spiegare ciò che osserviamo”

Thomas Zurbuchen, responsabile per la Nasa di questa missione scientifica, ha spiegato in una riunione generale aperta agli addetti ai lavori che "non ci sono prove che gli UAP (i fenomeni aerei non identificati) siano di origine extraterrestre"

La Nasa studierà gli Ufo. L’agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti ha costituito un team di scienziati che affronterà nove mesi di full immersion per valutare ogni dettaglio sugli oggetti volanti non identificati” rilevati a centinaia nei rapporti del Pentagono e mostrati recentemente ai membri del Congresso americano. Lo studio, che partirà all’inizio dell’autunno, affronterà una serie di questioni relative agli avvistamenti di oggetti non identificati in cielo come aerei o altri eventi naturali. Thomas Zurbuchen, responsabile per la Nasa di questa missione scientifica, ha spiegato in una riunione generale aperta agli addetti ai lavori che “non ci sono prove che gli UAP (i fenomeni aerei non identificati) siano di origine extraterrestre”. Zurbuchen ha definito questa ricerca come un lavoro che va contro l’attuale saggezza convenzionale della scienza ma che potrebbe rimodellare profondamente il modo in cui pensiamo al mondo: “Immaginate un laureato in materie scientifiche che all’improvviso scopre che qualunque cosa trovi nei propri dati fino ad ora verificati non è sufficiente per spiegare gli elementi che sta ora osservando”.

Lo studio sarà guidato da David Spergel, un astrofisico dell’Università di Princeton, assistito da Daniel Evans, un assistente vice amministratore associato per la ricerca presso la Nasa. “La Nasa ritiene che gli strumenti della scoperta scientifica siano potenti e si possano e debbano applicare anche qui”, ha chiosato Zurbuchen. “Abbiamo accesso a un’ampia gamma di osservazioni della Terra dallo Spazio, e questa è la linfa vitale dell’indagine scientifica. Abbiamo gli strumenti e il team necessari per poter migliorare la nostra comprensione dell’ignoto. Questa è la definizione stessa di cosa sia la scienza. Questo è quello che facciamo”.