Eco mobilità

Mercedes rilancia i suoi modelli ibridi plug-in: “Contributo forte alla mobilità pulita”

La casa della Stella ha organizzato una serie di prove per dire la sua circa alcuni luoghi comuni legati alle vetture ricaricabili alla spina. Ecco com'è andata

Le auto ibride plug-in non servono a risolvere i problemi di inquinamento? Leggende metropolitane secondo Mercedes, che ha organizzato un test drive di alcuni suoi modelli, sia diesel che benzina, dotati di batteria ricaricabile alla “spina”.

In particolare è stato Matthias Kloepfer, responsabile per lo sviluppo del software per la trasmissione ibrida di Mercedes-Benz, a provare a sfatare alcune credenze che accompagnano questo tipo di tecnologia. Il primo dei quali riguarda i consumi, oggetto della prima dimostrazione pratica da parte degli uomini di Stoccarda. Con una Classe A 250 spinta da una power unit composta da un efficiente motore endotermico e uno elettrico ausiliario, oltre a percorrere fino a 61 km WLTP in modalità elettrica, si registrano consumi nel ciclo combinato di 1,6–1,4 l/100 km e di energia elettrica: 15,7–14,8 kWh/100 km. Le emissioni di CO₂ tra i 36 ed i 32 g/km, poi, testimoniano di un impatto ambientale assai contenuto.

Non è dunque vero, secondo i tecnici guidati da Kloepfer, che a causa del peso della batteria e del motore elettrico aggiuntivo un’ibrida plug-in consumi più di una vettura alimentata da motore tradizionale. Una tesi suffragata dal confronto tra due modelli come GLE 350 de 4MATIC (nella foto) e GLE 350 d 4MATIC. Sullo stesso percorso, i consumi registrati sono stati i seguenti:

GLE 350 de 4MATIC: ciclo combinato: 1,3–1,1 l/100 km; energia elettrica: 28,7–25,4 kWh/100 km Emissioni CO₂: 34-29 g/km.

GLE 350 d 4MATIC il consumo nel ciclo combinato si è assestato tra i 7,4–6,7 l/100 km; Emissioni CO₂: 195–177 g / km.

C’è poi la questione, sollevata da alcuni, che la tecnologia ibrida plug-in, possa essere troppo complicata per il commuting urbano. Anche in questo caso, i tecnici della Stella hanno fatto vedere quanto questo tipo di vetture siano facili da gestire. Alla guida di una E 300 e SW, su un percorso di 72 km, si viaggia in modalità “Comfort” con il navigatore settato sulla destinazione e autonomia in elettrico residua di 27 km, con la batteria al 60% della carica. Entrando in autostrada il motore endotermico si è avviato e, grazie al sistema di navigazione intelligente, il sistema operativo sapeva che mancavano 52 km all’arrivo. Per questo, è entrato in modalità conservativa per utilizzare l’energia rimanente esclusivamente per la guida in città, che è avvenuta effettivamente col solo motore elettrico. Insomma, si tratti di percorso urbano o extraurbano, il sistema gestisce i due propulsori, endotermico ed elettrico, in modo automatico e rilassante per chi guida.