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Germania, l’inflazione sale all’8,7% in maggio, più delle attese. Accelerazione dei rincari anche in Spagna e Belgio. Domani l’Italia

I rincari sono di nuovo trainati dai prezzi dell'energia (+ 38% rispetto al maggio 2021) e dei generi alimentari (+ 11%). L'ulteriore surriscaldamento dei prezzi aumenta le pressioni sulla Banca centrale europea per l'avvio di una politica monetaria più restrittiva ed un progressivo incremento dei tassi d'interesse

L’inflazione tedesca sale più del previsto in maggio e tocca il record dell’8,7% dal 7,8% di aprile. È il valore più alto dal 1973 e le attese erano per un incremento all’8%. I rincari sono di nuovo trainati dai prezzi dell’energia (+ 38% rispetto al maggio 2021) e dei generi alimentari (+ 11%). Gli economisti si attendono una frenata dell’inflazione a partire dai prossimi mesi, quando entreranno in vigore le misure di sostegno ai redditi come il taglio delle imposte su benzina e gasolio, bollette energetiche oltre a sconti sui biglietti ferroviari. Inflazione in salita anche in Spagna dove passa dall’8,3% di aprile all’8,7%. In questo caso però l’incremento rimane al di sotto del record del 9,8% raggiunto lo scorso marzo. In Belgio l’incremento dei prezzi sfiora il 9% in accelerazione dall’8,3% del mese scorso. Domani l’Istat diffonderà i dati relativi all’Italia. Oggi sono stati diffusi quelli sui prezzi alla produzione di aprile che tendono ad anticipare l’andamento dei prezzi al consumo. Su base annua sono saliti del 35,3% (era +36,9% a marzo).

L’ulteriore surriscaldamento dei prezzi aumenta le pressioni sulla Banca centrale europea per l’avvio di una politica monetaria più restrittiva ed un progressivo incremento dei tassi d’interesse. Tra 10 giorni si riunirà il consiglio dei governatori che dovrebbe annunciare la fine del programma di acquisti di titoli di Stato e confermare le tempistiche dell’aumento del costo del denaro. Un primo intervento sui tassi, il primo da 10 anni, è atteso per luglio. Probabilmente un incremento dello 0,25% ma non si è esclude una manovra più energica da mezzo punto. L’aumenti dei tassi rende più oneroso contrarre prestiti e quindi riduce la quantità di denaro in circolazione, fattore che rallenta la crescita dei prezzi. Il rovescio della medaglia è che queste manovre tendono a frenare la crescita economica. Il valore di inflazione ritenuto ottimale dalla Bce è intorno al 2%.