Cronaca

Ornago, email con minacce e foto insanguinate contro il sindaco. I pm: “Ha fatto tutto da solo”

Siccardi, nelle sue denunce, aveva raccontato di essere stato minacciato via posta elettronica da una persona di nome Freddy. Per i carabinieri e la procura di Monza ha fatto tutto da solo: gli viene contestato il reato di simulazione di reato. Gli indirizzi Ip dai quali risultano trasmessi i messaggi sono - ad avviso degli inquirenti - tutti riferibili a lui

Email con frasi minatorie e sue foto con del sangue: vere e proprie minacce che, come scriveva lui stesso su Facebook, alludevano “a una fine tragica”. Per questo Daniel Siccardi, sindaco di Ornago era andato a denunciare tutto ricevendo la solidarietà di concittadini e altri amministratori locali. In poco più di un mese i carabinieri e la procura di Monza ritengono di aver scoperto chi minacciava il primo cittadino del paese in provincia di Monza e Brianza: Daniel Siccardi. Sì, lui stesso.

Il sindaco – eletto nel 2019 con la lista Siamo Ornago – avrebbe fatto tutto da solo, tanto da ricevere l’avviso di conclusione indagini nel quale gli viene contestato il reato di simulazione di reato. Siccardi, nelle sue denunce, aveva raccontato di essere stato minacciato via posta elettronica da una persona di nome Freddy, che gli avrebbe inviato frasi minatorie e sue foto insanguinate. Per i pubblici ministeri della procura monzese avrebbe anche simulato il ritrovamento di volantini dello stesso tenore minatorio nel suo ufficio. “Questa sera ho provveduto ad effettuare una denuncia nei confronti di ignoti a seguito di minacce scritte che alludono ad una fine tragica e molte fotografie che mi ritraggono in uno stato “sanguinoso” – aveva scritto Siccardi su Facebook il 28 aprile scorso – Non lo dico tanto nei miei confronti, ma per preservare e proteggere le persone a me care, soprattutto la mia famiglia”.

Durante le indagini svolte dai carabinieri di Vimercate, i suoi dispositivi informatici sono stati analizzati e Siccardi interrogato. Al termine dell’inchiesta, coordinati dalla procuratrice aggiunta Manuela Massenz, la procura ha deciso di chiudere le indagini e si appresta a chiederne il rinvio a giudizio ritenendo di aver smascherato il presunto falso. Dal computer sul quale sarebbero pervenute le email, gli investigatori sono risaliti alla fonte, hanno svolto i debiti accertamenti e concluso che Siccardi se le sia inviate sostanzialmente da solo. Gli indirizzi Ip dai quali risultano trasmessi i messaggi sono – ad avviso degli inquirenti – tutti riferibili al sindaco. Siccardi aveva raccolto solidarietà da tutti i sindaci della provincia di Monza e Brianza e dai suoi concittadini per le pesanti minacce. Ma per la procura era tutto falso.