Diritti

Il Covid non è finito: ora è cruciale colmare la disuguaglianza globale nelle vaccinazioni

di Sara Albiani, policy advisor per la salute globale di Oxfam Italia

Ormai da quasi 3 mesi, l’attenzione dei media e del dibattito pubblico sulla pandemia Covid-19 è fortemente calata di fronte al dramma ucraino. Tuttavia, la crisi sanitaria non è affatto cessata. Nei giorni scorsi, infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ricordato che sebbene i contagi e i decessi per Covid-19 continuino a diminuire, stiamo assistendo a un aumento dei casi in America Latina e in Africa a causa delle sottovarianti Omicron. È troppo presto per sapere se siano in grado di causare malattie più gravi rispetto alle precedenti, ma i primi dati suggeriscono che la vaccinazione rimane protettiva contro malattie gravi e morte.

Nei paesi a basso reddito ancora oggi è vaccinato solo il 13% della popolazione

Immunizzare almeno il 70% della popolazione di ogni Paese rimane il modo migliore per salvare vite e allo stesso tempo proteggere i sistemi sanitari, riducendo al minimo i casi di long-Covid. Tuttavia la distribuzione dei vaccini rimane ad oggi drammaticamente diseguale: nei paesi a basso reddito solo il 13% della popolazione è stato vaccinato con ciclo completo iniziale, mentre nei paesi ad alto reddito la stessa percentuale sfiora il 75%. Allo stesso tempo, anche gli antivirali più efficaci recentemente sviluppati non sono ancora accessibili nei paesi a basso e medio reddito a causa della scarsa disponibilità e dei prezzi elevati, conseguenze dirette del sistema monopolistico di cui godono le case farmaceutiche che ne detengono i brevetti.

La mancanza di accesso ai vaccini sta ampliando le disuguaglianze, ritardando la ripresa

Il mancato accesso ai vaccini e alle terapie contro il Covid-19 da parte delle popolazioni più povere è un esempio lampante di come le disuguaglianze si intersechino: la mancanza di accesso ai vaccini accresce il divario tra Paesi ricchi e poveri, ritardando la ripresa globale, che a sua volta innesca le disuguaglianze economiche, di genere e razziali causate dalla pandemia. Anche in paesi ad alto reddito come l’Italia, con un sistema sanitario universalistico, la pandemia ha avuto un drammatico contraccolpo sull’esercizio del diritto alla salute e sul reale accesso a cure di qualità soprattutto per le fasce più svantaggiate della popolazione, facendo emergere le debolezze e le contraddizioni di un sistema che non riesce sempre a garantire equità.

Riflettere per guardare avanti

Di tutto questo parleremo il 13 maggio dalle ore 10 alle ore 12 a Firenze in occasione della prima edizione dell’Oxfam Festival, che ospiterà all’Istituto degli Innocenti di Firenze l’incontro dal titolo “Salute: equità e diritti”, assieme a Walter Ricciardi, Consigliere scientifico del Ministro della Salute, Francesca Fiorino, dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Alberto Zanobini, Direttore Generale dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, Salvatore Geraci, della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, Claudio Martini, ex presidente della Regione Toscana, Samuele Greco, medical coordinator in Sierra Leone di Emergency.