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Ucraina, sondaggio indipendente: “L’81% dei russi intervistati sostiene l’invasione, l’83% appoggia Putin”

Il sostegno a Putin è aumentato in percentuale di 12 punti da gennaio: lo scrive su La Stampa il direttore del centro sondaggi Levada, considerato "agente straniero" in Russia. Il 36% degli intervistati ritiene che un numero significativo di paesi condanni la Russia perché "obbedisce agli Usa e alla NATO", il 29% che "sono stati male informati dai media occidentali", il 27% che "il mondo è sempre stato contro la Russia"

Continua a salire il consenso dei cittadini russi per “l’operazione militare” e per il leader Vladimir Putin: i numeri attestano un appoggio alla guerra in Ucraina per dell’81% degli intervistati, dell’83% se si guarda al sostegno personale a Putin – 12 punti in percentuale in più rispetto a gennaio. Lo scrive sulle colonne di La Stampa Alexey Levinson, direttore del Levada Center – centro sondaggi considerato “agente straniero” in Russia. Un importante aumento del consenso del leader russo, ricorda Levinson, era avvenuto anche nel 2008 – quando non era ancora nemmeno presidente, ma solo premier – con la breve e incruenta “operazione militare” portata avanti per “costringere alla pace” la Georgia, che gli aveva fatto guadagnare una popolarità dell’88%: lo stesso era avvenuto nel 2014 con l’annessione della Crimea.

Il Levada center ha rilevato che l’opinione pubblica russa si spacca quasi a metà quando viene chiesto se si provano sentimenti negativi (51%) o positivi (49%) nei confronti della guerra in Ucraina: tra le “emozioni positive” primeggia (40%) “l’orgoglio per la Russia“, la “gioia” si prende solo l’11%. Tra le emozioni negative invece spiccano “ansia, paura, shock” che si attestano il 39% dei voti. I sentimenti positivi riguardano soprattutto gli anziani e le persone di mezza età: tra gli over 65 la popolarità della guerra e di Putin si attesta al 99%.

Le emozioni negative prevalgono invece tra i giovani, dove sono due volte più frequenti di quelle positive. Soltanto il 15% degli intervistati non ha saputo o voluto rispondere alla domanda sul movente di chi protesta contro la guerra (soprattutto giovani), mentre per il 32% chi va in piazza a manifestare “è stato pagato”. Tra gli under 35 il 42% invece riconosce “l’indignazione” come ragione di protesta. Il 36% degli intervistati infine ritiene che un numero significativo di paesi abbia condannato le azioni della Federazione Russa contro l’Ucraina perché “obbediscono agli Stati Uniti e alla NATO“, il 29% che “sono stati male informati dai media occidentali“, il 27% che “il mondo è sempre stato contro la Russia”.