Cronaca

Ucraina, Acerbo e De Magistris: “Serve mobilitazione popolare per la pace, bisogna dar voce a chi non condivide questa escalation”

“A non volere la pace sono in molti, innanzitutto gli Stati Uniti e la Nato, oltre a Putin. Se si vuole fare la guerra fino alla vittoria, il rischio è una guerra nucleare”. Maurizio Acerbo e Luigi De Magistris presenti al sit-in nei pressi del Senato per “Fermare il ddl Concorrenza” parlano della guerra in Ucraina. “C’è bisogno in Italia di una coalizione pacifista che dia voce a chi non condivide questa folle escalation che vede il governo italiano e gran parte del parlamento allineati con La Nato. Andiamo – afferma Acerbo, il segretario di Rifondazione Comunista – verso la terza guerra mondiale e l’Italia invece, attuando la Costituzione, doveva invece svolgere una politica di pace e di mediazione. Rispetto a questo c’è bisogno di una ribellione etica e di una mobilitazione politica”. Secondo l’ex sindaco di Napoli, De Magistris, “la nostra posizione può essere non condivisibile ma è chiara: essere pacifista significa non essere equidistante di fronte a un aggressore e un aggredito, ma pacifista significa anche dire che la pace arriva prima non inviando armi, non aumentando le spese militari e non attraverso una guerra di propaganda ed economica che colpisce i popoli e perseguire con tenacia la mediazione”. Oggi i governanti “non hanno scelto la via diplomatica se guardiamo le dichiarazioni di Biden, di Jonshon e Borrell, questi hanno già scelto di trasformare l’Ucraina nell’Afghanistan d’Europa con l’unica certezza che aumenteranno i morti – e conclude – la retorica a di quelli che dicono che la guerra si ottiene solo inviando più bombe, carri armati e più missili, ogni guerra ha dimostrato essere falsa. Siamo molti preoccupati e l’antidoto è la mobilitazione popolare, affinché i popoli spingano i governi a cambiare rotta prima che sia troppo tardi”. Putin non vuole la pace? “Con dichiarazioni così Draghi e Di Maio si schierano dalla parte della guerra e non dalla parte della pace”.