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Calcio, il padre del giocatore entra in campo e prende a botte l’allenatore avversario: ragazzini in lacrime, il tecnico ricoverato

Il papà di un calciatore della Ponte di Nona (di Roma) ha invaso il terreno di gioco per sferrare un pugno al mister dell'altra squadra, la Accademia Calcio di Terni. Il coach (che una volta a terra è stato anche preso a calci) ne avrà per almeno un mese. Il violento è stato denunciato e probabilmente avrà un Daspo a vita

Un torneo di calcio tra ragazzini in giorni di festa e vacanze, tra l’altro a due passi dal mare. Ma la giornata è finita nel peggiore dei modi, a Gabicce Mare (in provincia di Pesaro Urbino), per “merito” del padre di uno dei calciatori. Dopo un contrasto di gioco in cui è rimasto coinvolto il figlio, è entrato in campo, si è diretto verso l’allenatore della squadra avversaria e gli ha sferrato un pugno in faccia: quando il tecnico è andato a terra, ha ricominciato a colpirlo con dei calci, provocandogli una lesione ad un rene. La ricostruzione dell’accaduto è sui giornali locali. A sfidarsi per l’ottava edizione della Regins Pasqua Football Cup, erano ragazzini della categoria Esordienti, più o meno 12 anni. La partita in particolare era quella tra Accademia Calcio (di Terni) e Polisportiva Ponte di Nona (di Roma). Ed è stato il genitore di un ragazzo romano ad aggredire il tecnico ternano Francesco Latini, 33 anni. La sua colpa? Secondo quanto ricostruito finora è stata semplicemente aver invitato alla calma i giocatori in campo uno screzio tra due giocatori poi rientrato grazie all’intervento suo e del collega della squadra avversaria.

Dopo aver assistito alle violenze del genitore nei confronti dell’allenatore, i giovanissimi giocatori hanno iniziato a piangere. Gli altri genitori sulle tribunette hanno iniziato a gridare contro il violento che peraltro era rimasto in mezzo al campo perché pretendeva di aver ragione. Un altro papà, di professione poliziotto, lo ha identificato passando la segnalazione ai carabinieri del luogo che hanno aperto un’inchiesta. Il tecnico ternano è stato soccorso dal 118 e portato dapprima all’ospedale di Riccione, e poi trasferito al Bufalini di Cesena: per lui prognosi di 30 giorni. I medici ritenevano che fosse necessario intervenire chirurgicamente per fermare l’emorragia, ma poi il pericolo è stato scampato. Dal suo letto d’ospedale, il tecnico dei giovanissimi giocatori ternani ha scritto su facebook che ha corso il rischio di farsi male veramente, ma che “malgrado tutto, grazie ai miei ragazzi, ho ancora un barlume di speranza in questo mondo marcio popolato da immondizia umana”. “Sto abbastanza bene, compatibilmente con quello che è successo” spiega al telefono con l’Ansa. “Sto cercando di capire l’evoluzione della situazione. Ho degli esami da fare che appunto detteranno i tempi della dimissione”.

La partita è stata vinta dalla squadra di Terni a tavolino. L’aggressore è stato denunciato per lesioni gravi e presumibilmente avrà un Daspo a vita. Solidarietà a Latini è stata espressa, anche a nome del Coni Umbria, dal delegato provinciale Coni di Terni, Fabio Moscatelli. “Quello che è successo – scrive su Facebook – viola tutte le regole scritte e non dello sport, ferisce chi lo pratica, chi lo insegna, chi lo ritiene indispensabile per la crescita, la sana crescita dei propri figli e noi tutti”.