Cronaca

Guerra Russia-Ucraina, Mattarella: “Inimmaginabile retrocedere della storia. La pace è sempre doverosa e possibile”

Il Capo dello Stato ha parlato all'università di Trieste: "Si pensava che questa emergenza, quella della pandemia, avesse fatto comprendere l'esigenza di ricercare sempre il dialogo per fronteggiare insieme i mali dell’umanità: il cambiamento climatico, la pandemia. Appariva logico, invece abbiamo dovuto assistere al riesplodere di aggressivi egoismi nazionali come non avveniva dall’800"

“Non troviamo una motivazione razionale a questa guerra. La pace è sempre doverosa e possibile: proprio per questo stiamo rispondendo con la dovuta solidarietà, con l’accoglienza dei profughi. E con misure economiche e finanziarie che indeboliscono chi vuole imporre con la violenza delle armi una guerra che, se non trovasse ostacoli, non si fermerebbe. Occorre fermarla ora, subito. Servono dialogo e trattative per chiudere la guerra immediatamente”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando all’università di Trieste. “Si sperava, si pensava che questa emergenza, quella della pandemia, avesse fatto comprendere l’esigenza di ricercare sempre il dialogo, la collaborazione per spingere tutti gli Stati a fronteggiare insieme i mali dell’umanità: il cambiamento climatico, il covid. Appariva logico, invece abbiamo dovuto assistere al riesplodere di aggressivi egoismi nazionali come non avveniva dall’800. Un retrocedere della storia e della civiltà che ma avremmo immaginato”, ha proseguito il Capo dello Stato, che ci costringe ad assistere a “vittime di ogni età, a devastazioni, a un impoverimento del mondo“. E in merito alla pandemia Mattarella ha sottolineato che “La solidarietà ha consentito una veloce produzione di vaccini il cui valore apprezziamo sempre di più, in particolare in queste settimane in cui aumenta la diffusione del contagio da covid ma senza conseguenze gravi per la pressoché totalità di coloro che sono vaccinate”.

Circa una decina di persone, tra No vax ed esponenti di associazioni per la pace, hanno manifestato al passaggio del Presidente della Repubblica mentre lasciava l’Università di Trieste, a bordo dell’auto presidenziale, scortata da auto della polizia. I manifestanti hanno sventolato bandiere della pace, fatto suonare campanacci ed esposto striscioni.

Sulla guerra si è espresso anche il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga: “Dall’Ucraina arrivano minori di un’età che va dai 6 ai 14 anni circa, dalla rotta balcanica e dal Mediterraneo arrivano sedicenti diciassettenni che in realtà sono maggiorenni e non possiamo mischiare i due percorsi. Quindi dobbiamo avere la massima attenzione – ha indicato Fedriga – e cercare ovviamente di tutelare al massimo le persone che stanno scappando dalla guerra”. Oggi, ha proseguito, “Stiamo vivendo principalmente gli arrivi di persone che vengono accolti dai privati. Abbiamo una parte minoritaria accolta come sistema pubblico. Ipotizziamo che se la situazione dovesse andare avanti, queste percentuali si invertiranno e quindi dobbiamo essere pronti ad accogliere”, ha spiegato Fedriga. Per il quale “il numero dei profughi provenienti dall’Ucraina è gestibile a livello nazionale; ci preoccupa in realtà la sommatoria con l’immigrazione proveniente dalla ‘rotta balcanica’ e dal Mediterraneo. Oltretutto bisogna avere piena consapevolezza che i due percorsi devono essere ben distinti, soprattutto per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnati”.