Cronaca

Covid, Iss: l’incidenza sale a 848 casi/100mila abitanti, l’indice Rt torna sopra 1 (1,12). Undici regioni in allerta occupazione in area medica

Dal monitoraggio settimanale risulta in leggero calo il tasso di occupazione nazionale dei pazienti Covid nei reparti di terapia intensiva: è al 4,5% (rilevazione di giovedì 24 marzo) contro il 4,8% della settimana precedente (17 marzo). Al contrario sale di un punto il tasso di occupazione nei reparti di area medica, dal 12,9% del 17 marzo al 13,9% del 24 marzo. In lieve aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti

Aumenta l’incidenza settimanale dei casi di Covid-19 a livello nazionale: dal 18 al 24 marzo sono stati 848 ogni 100mila abitanti, contro i 725 della settimana precedente (11-17 marzo). Nel periodo 2-15 marzo 2022, invece, l’Rt (indice di riproduzione del virus) medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,12, in aumento rispetto allo 0,94 della settimana precedente, scavallando il valore di 1 sopra il quale l’epidemia risulta in espansione. Sono i dati più importanti che emergono dal monitoraggio settimanale a cura dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e del ministero della Salute pubblicato venerdì 25 marzo.

Risulta in leggero calo il tasso di occupazione nazionale dei pazienti Covid nei reparti di terapia intensiva: è al 4,5% (rilevazione di giovedì 24 marzo) contro il 4,8% della settimana precedente (17 marzo). Al contrario sale di un punto il tasso di occupazione nei reparti di area medica, dal 12,9% del 17 marzo al 13,9% del 24 marzo. Le soglie di allerta sono fissate rispettivamente al 10% per la terapia intensiva e al 15% per l’area medica: nessuna regione supera la prima, mentre ben 11 sforano la seconda. Si tratta di Abruzzo (20%), Basilicata (25,7%), Calabria (33,8%), Lazio (17,4%), Marche (22,1%), Molise (15,9%), Puglia (20,8%), Sardegna (19,9%), Sicilia (24,3%), Toscana (15,4%) e Umbria (30,1%).

Dal monitoraggio risulta che la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve aumento (15% contro 14% la scorsa settimana). È stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37% contro 37%), mentre è in lieve diminuzione quella dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (48% contro 49%). Quattro regioni e province autonome sono classificate a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Le restanti Regioni sono classificate a rischio moderato, di cui tre ad alta probabilità di progressione a rischio alto.