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Arabia Saudita, missile su impianto petrolifero: incendio a Gedda alla vigilia della F1. Attacco rivendicato dai ribelli yemeniti

Proprio a causa dell'attacco, è slittato l’inizio della seconda sessione di libere del Gran Premio che si sono svolte alle 20.15 locali. La Ferrari di Charles Leclerc è stata la più veloce

Un gigantesco incendio è scoppiato in un sito petrolifero della Aramco a Gedda, in Arabia Saudita, dove questo fine settimana si tiene il Gran Premio di Formula 1. La coalizione militare a guida saudita ha denunciato un attacco missilistico nel sud del Paese da parte dei ribelli Huthi dello Yemen, che lo hanno rivendicato. Proprio a causa dell’attacco, è slittato l’inizio della seconda sessione di libere del Gran Premio. “Se ci sentiamo al sicuro? Siamo tutti qua, quindi è sicuro” ha detto Stefano Domenicali, Ceo della Formula Uno, a Sky. La Ferrari di Charles Leclerc è stata la più veloce anche nella seconda sessione di libere del Gran Premio dell’Arabia Saudita di F1. Il pilota monegasco ha chiuso con il tempo di 1.30.074 davanti al campione del mondo in carica Max Verstappen, a 140 millesimi con la sua Red Bull e al compagno di squadra della rossa, lo spagnolo Carlos Sainz a +0.246.

Nei giorni scorsi c’erano stati nuovi attacchi missilistici contro installazioni petrolifere saudite da parte degli insorti yemeniti Huthi, considerati vicini all’Iran, e il governo di Riad aveva fatto sapere che non intendeva assumersi “alcuna responsabilità per la carenza di forniture di greggio nei mercati globali” sulla scia degli attacchi ai suoi impianti petroliferi. In una nota affidata all’agenzia di notizie governativa Spa, il ministero degli esteri saudita ribadiva “l’importanza che la comunità internazionale si renda conto della gravità del comportamento continuato dell’Iran”. Riad accusa la Repubblica islamica di “dotare le milizie terroristiche Huthi della tecnologia dei missili balistici e dei droni, con i quali prendono di mira i siti di produzione di petrolio, di gas e di prodotti raffinati del regno”. Nei giorni scorsi gli Huthi hanno lanciato nuovi attacchi alle infrastrutture energetiche saudite, colpendo siti sulla costa del Mar Rosso a Gedda, Yanbu e Shuqayq. E i prezzi del greggio erano aumentati.

Anche due anni fa le forze degli Houthi yemeniti, alleati dell’Iran, avevano affermano di avere lanciato un missile contro una stazione per la distribuzione petrolifera a Gedda, in Arabia Saudita. La televisione panaraba Al Jazeera aveva riferito che, il portavoce militare degli Houthi, Yahya Sarea, aveva parlato di un missile Qods-2 lanciato su una stazione per la distribuzione del greggio nelle vicinanze della città sul Mar Rosso.