Attualità

Anastasia Kotvitska, la moglie di un ex parlamentare ucraino fermata alla frontiera: aveva 31milioni in contanti in diverse valigie

Sono stati i doganieri ungheresi ubicati in un corridoio adibito all’espatrio dei rifugiati di guerra a rinvenire l’impressionante quantità di contanti nei bagagli della donna

La moglie di un ricchissimo uomo d’affari ucraino è stata fermata alla frontiera con l’Ungheria diverse valigie contenenti oltre 30 milioni di dollari e oltre un milione di euro in contanti. È il Daily Mail a raccontare la vicenda di Anastasia Kotvitska, moglie dell’ex parlamentare ucraino Igor Kotvisky. Sono stati i doganieri ungheresi ubicati in un corridoio adibito all’espatrio dei rifugiati di guerra a rinvenire l’impressionante quantità di contanti nei bagagli della donna. La notizia sta girando parecchio su diverse testate tanto che Kotvitsky stesso, prima di chiudere il suo account sui social, ha voluto affermare che la moglie stava lasciando il paese per partorire negando però l’esistenza dell’ingente massa di contanti nelle valigie (“tutti i miei soldi sono depositati nelle banche ucraine”). Anche la 24enne Violetta, figlia della coppia ha smentito quelle che sono ad ora soltanto “voci” di una storia “falsa”.

Kovitsky è uno degli uomini d’affari più ricchi in Ucraina ed è stato anche parlamentare negli anni dieci per la forza nazionalista antirussa People’s front, prima che questa venisse soppiantata nei cuori degli elettori ucraini dalla lista fondata nel 2018 da Zelensky, quella Servant of the people, omonima del titolo della serie da lui interpretata in tv che nel 2019 a sbancato dal nulla il Parlamento ucraino. Kovitsky è stato uno degli accoliti dell’ex ministro degli interni Arsen Avakov rimasto in carica per una decina d’anni e gudicato anch’esso tra gli uomini più ricchi dell’Ucraina. Avakov è stato anche ministro degli Interni del governo Shmyhal, quello a guida Srervant of the people di Zelensky, ma nel 2020 dopo pochi mesi dall’incarico si è dimesso. Sulla moglie di Kovitsky è aperta un’indagine penale. Diverse testate internazionali segnalano che alla frontiera ungherese la corruzione dei funzionari per trasportare denaro fuori dall’Ucraina è all’ordine del giorno con percentuali che variano dall’1 al 3% sulla somma trafugata.