Mondo

Covid, “le riaperture sono state premature”: l’Austria rimette le mascherine Ffp2 al chiuso

La task force sanitaria dell'esecutivo ha sollecitato provvedimenti più incisivi dopo l'aumento dell'incidenza dei contagi. Il governo consiglia lo smart working e rilancia la campagna vaccinale (rallentata dopo lo stop all'obbligo)

L’Austria, da metà della prossima settimana, reintroduce l’obbligo delle mascherine Ffp2 al chiuso. Lo ha annunciato il ministro alla Salute Johannes Rauch. L’eventuale obbligo di mascherina anche nelle scuole sarà valutato nei prossimi giorni con il ministro dell’Istruzione Martin Polaschek. “Le aperture sono state premature”, ha ammesso Rauch. A causa del persistente sovraccarico di lavoro del personale negli ospedali e nelle Rsa operatori potranno lavorare anche se positivi. Il governo consiglia inoltre lo smart working, dove possibile, e rilancia la campagna vaccinale, rallentata dopo la revoca dell’obbligo vaccinale.

Dal 5 marzo la mascherina era stata limitata a supermercati, farmacie e mezzi pubblici. La task force sanitaria dell’esecutivo ha sollecitato provvedimenti più incisivi, visto che l’incidenza settimanale è in costante aumento, come anche la pressione sugli ospedali. A causa della forte carenza di personale sanitario il land Bassa Austria consente anche a positivi a lavorare su base volontaria dopo cinque giorni di quarantena e 48 ore senza sintomi.