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Delega Fiscale, dopo il caos sul Catasto rischio fiducia. La Lega fa la voce grossa: “Voteremo nostri emendamenti”. Ma poi esclude la crisi

Per la seconda volta in due settimane il centrodestra, di governo e di opposizione, compatto in Commissione Finanze alla Camera dei Deputati, ha messo in difficoltà il governo, che per solo un voto ha evitato di andare sotto. Il tema al centro delle polemiche è la riforma del Catasto, contenuto nella Delega Fiscale.

Nessuno dal governo al momento conferma, ma l’ipotesi che alla fine del mese in Aula sulla delega fiscale venga posta la fiducia, resta in campo e nessuno la esclude. Se questa ipotesi si concretizzasse, Giuseppe Conte a nome del Movimento 5 Stelle è chiaro: “È giusto che il Parlamento possa esprimersi, ma la nostra delegazione al governo ha votato questo provvedimento e saremo pronti, coerenti e leali nella votazione finale”.

Il malumore in casa Forza Italia è grande. “Quando abbiamo fatto un documento in Commissione Finanze, dopo sei mesi di lavoro, cercando il massimo comune denominatore tra le diverse forze politiche della maggioranza, non c’era la riforma del catasto. Poi l’ha voluta inserire il governo e questa è stata una forzatura”, si lamenta Alessandro Cattaneo. Sulla delega fiscale incombono 500 emendamenti. “Vogliamo parlare di Irap, flat tax, di sburocratizzazione” afferma il deputato di Forza Italia.

Dunque non si possono escludere nuovi contrasti e nuovi incidenti in seno alla maggioranza che sostiene il governo Draghi. Anche perché non sono lontane le elezioni amministrative ed i partiti rispolverano battaglie storiche per attirare l’attenzione degli elettori. Come ad esempio il tema della casa. Anche per questo cresce, come detto, l’ipotesi del voto di fiducia, per porre il governo al riparo dai malumori parlamentari. “È molto prematuro parlarne”, ma, ricorda Cattaneo “Forza Italia è una forza di responsabilità”. Dunque battaglia sì, ma fino a un certo punto.

Una parte del centrodestra invece ha votato sul catasto a favore del provvedimento governativo. “L’articolo 6 è un articolo che sana ingiustizie ed iniquità – afferma Maurizio Lupi – non esiste sulla faccia della terra che da settant’anni non ci sia un aggiornamento della fotografia del patrimonio immobiliare esistente in Italia”. E l’esponente di Noi con l’Italia conclude: “L’articolo 6 è una legge buona, tutti quelli che dicono che aumenta le tasse stanno facendo demagogia”.

Il Presidente della Commissione Finanze di Montecitorio, Luigi Marattin prende lo smartphone e ci legge il famigerato articolo 6. “La ricognizione dei valori di mercato in nessun caso può essere utilizzata né per l’Isee, né per le detrazioni, dunque né per finalità fiscali né per l’IMU”. Di parere diametralmente opposto è Massimo Bitonci della Lega che sul punto non fa marcia indietro. E sull’intera delega legislativa tira dritto: “Abbiamo appena terminato una riunione di maggioranza e noi abbiamo detto che non rinunceremo ai nostri temi – dalla flat tax, agli acconti da rinviare e delle ritenute di acconto – e voteremo i nostri emendamenti e cercheremo di far passare la linea della Lega”. Ma è lo stesso Bitonci ad ammettere che non c’è margine per mettere in crisi il governo. “Penso che in un momento così difficile dal punto di vista economico, con una guerra in corso, parlare di crisi di governo per il problema delle rendite catastali, insomma, sembra davvero una banalità”.

“Così è davvero difficile prendere sul serio il centrodestra di governo” è il commento di Matteo Orfini. “Forse è solo un posizionamento in vista delle amministrative, ma nel caso penso sia un calcolo sbagliato – conclude l’esponente dem – e che elettori di centrodestra come lavoratori, cittadini ed imprese vogliano stabilità in un momento come questo”.