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Destiny 2: La Regina dei Sussurri – la nuova espansione del titolo di Bungie ammalia con la grafica e l’arco narrativo

Giocare la campagna della nuova espansione di Destiny 2: La Regina dei Sussurri è stato un viaggio incredibile da vivere, dall’inizio alla fine. Dopo otto anni di lavoro, ed espansioni, la sensazione è che finalmente Bungie abbia toccato livelli molto alti di qualità con questo DLC: abbiamo assistito negli anni ad alti e bassi nella saga, da alcuni dei contenuti migliori, come i DLC “Il Re dei Corrotti” e “I Rinnegati”, fino a produzioni decisamente piatte, come “Oltre La Luce”, ma mai nessuna espansione si era spinta così in alto.

Il Ritorno di Savathun
Il nuovo capitolo della saga di Destiny inizia con un colpo di scena: Savathun, sorella di Oryx, uno dei nemici più odiati ed amati della serie, ha acquisito la Luce. La Luce non sembra essere dunque più una peculiarità dei soli Guardiani (categoria a cui appartiene il personaggio dal giocatore), non sono più solo loro a beneficiare dunque del dono del Viaggiatore, ma riescono a farlo anche i componenti dell’Alveare.

Questa insolita e terrificante scoperta ci porterà dunque a indagare più a fondo tra l’Alveare stesso e i ricordi di Savathun. Trovare la risposta non sarà semplice, soprattutto se scegliete di avviare la campagna in modalità Leggendaria: un’impresa vera e propria, anche per i veterani della saga, ma che garantisce un loot decisamente migliore rispetto alla versione standard. Serve sicuramente armarsi di pazienza, tattica ed un gruppo disposto a mettersi in gioco, ma il risultato finale saprà ripagare gli sforzi.

Nell’arco dell’intricata campagna, che ci vede per la prima volta come veri e propri detective, con tanto di bacheca atta ad accumulare prove e indizi, dovremo scontrarci con nemici potenziati dalla Luce, in grado di utilizzare le tre sottoclassi principali presenti nel gioco: Vuoto, Solare ed Arco. Per sconfiggere questi malvagi “Guardiani” non basta semplicemente ucciderli, bisogna infatti distruggerne anche lo spettro immediatamente dopo averli abbattuti, altrimenti respawneranno -torneranno in vita, ndr- all’infinito.

Bungie, questa è arte!
Va sicuramente spesa un’ottima parola per quel che concerne il comparto grafico ed artistico. In questo DLC verremo introdotti nel Tronomondo di Savathun, una nuovissima ambientazione costruita, pensata e realizzata in maniera quasi maniacale da Bungie: non ci sono ambienti ripetuti in nessun settore, ogni area della mappa è diversa e diversificata, ma non solo: è tutto esteticamente bellissimo. Partendo dalle palette di colori scelte, che san dare l’idea intrinseca di una purezza esteriore che nasconde vera malvagità, arrivando fino alle scelte architettoniche compiute, non si può che restare ammaliati e vogliosi di esplorare tutto il castello e gli esterni, compresa la palude circostante.

Una campagna che apre nuove porte per il futuro
La storia de “La Regina dei Sussurri” è raccontata magistralmente nell’arco di tutti e tre i capitoli (l’aggiunta della quest Esotica finale è un po’ la ciliegina sulla torta), vivremo infatti dentro i ricordi di Savathun stessa, vedremo e sentiremo i suoi pensieri e le sue sensazioni. Ma del resto si tratta pur sempre della Dea dell’Inganno, perciò spesso e volentieri nulla è come sembra.

Le nuove attività inserite, come il nuovo sistema di crafting delle armi, nuove avventure, assalti e il futuro Raid che arriverà, danno linfa vitale preziosa a Destiny 2. La speranza resta legata al fatto che da qui non si torni più indietro e che questo DLC abbia fissato nuovi standard per Bungie. Lo studio statunitense tocca un vero e proprio apice narrativo che, unito ad un lavoro artistico che lascerebbe a bocca aperta anche i detrattori della serie ed a nuovi ed interessanti loot esotici, rende questo DLC letteralmente perfetto e pronto per trasportarci nelle future espansioni che, a questo punto, i fan della saga aspetteranno con ansia: da questo momento, tutto potrebbe succedere.

Dopo anni di alti e bassi, questo è finalmente Destiny 2.