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Cristina Ravot, chi è la cantante a cui Silvio Berlusconi ha regalato una villa del ‘700: “Io gli ho voluto molto bene”

Perché questo regalo così importante? Per capirlo bisogna fare un passo indietro e spiegare chi è Cristina Ravot. La cantante sassarese, classe 1975, il 23 febbraio è tornata alla ribalta mediatica

Un appartamento in piazza Campo dei Fiori a Roma, Un’antica dimora del Settecento. Il valore? Ben 1,7 milioni di euro. Non proprio bruscolini. Neppure per Silvio Berlusconi. Il cavaliere lo avrebbe regalato nel 2008 alla cantante Cristina Ravot. A dichiararlo lei stessa nella deposizione in aula del processo Ruby Ter. Ma perché questo regalo così importante? Per capirlo bisogna fare un passo indietro e spiegare chi è Cristina Ravot. C’è stato un periodo nel quale i media la indicavano come la possibile fidanzata di Berlusconi. Si parlò di lei come possibile candidata per un seggio a Bruxelles. Operazione politica che fu bloccata da Veronica Lario, all’epoca ancora moglie di Silvio. Salì sul palco di Festivalbar e sicuramente si esibì in diverse serate alla presenza del Cavaliere.

La cantante sassarese, classe 1975, il 23 febbraio è tornata alla ribalta mediatica. Non si sa quanto volentieri. Ma l’ha dovuto fare, interrogata come testimone in una delle tante branche del procedimento derivato da quello incentrato su Ruby “Rubacuori”, la ragazza che aveva partecipato alle “cene eleganti” di Silvio. In quel processo Berlusconi fu assolto. Dissero i giudici: non poteva avere cognizione che Ruby all’epoca fosse minorenne.

Ma torniamo a Cristina Ravot. Lei ha smentito di aver avuto una relazione con l’ex premier. In questo si adombra anche la linea difensiva degli avvocati di Berlusconi, che l’hanno convocata a testimoniare: lui agiva per pura generosità, sovente senz’altro tornaconto. Spiega la cantante in aula: “Lui aiutava sempre quelli che stavano attorno a lui a comprare un’abitazione. Secondo Berlusconi la casa era la cosa fondamentale, ci diceva, perché quando era piccolo aveva sofferto, aveva avuto dei problemi, non so bene di che genere, e quindi voleva vedere le persone tranquille”.

Le indiscrezioni sulla sua frequentazione con Berlusconi, ha chiarito l’artista, le hanno provocato solo danni. “La mia foto andò sui giornali come la nuova fidanzata di Berlusconi – ha aggiunto la musicista, che si è commossa durante la deposizione – e il mio nome fu impropriamente accostato allo scandalo Ruby, per effetto di questo non ho avuto il rinnovo di un contratto in tv”.

L’immobile regalato, ha poi chiarito, “andava mantenuto e aveva spese importanti, e quindi gli dissi che dovevo venderlo, non riuscivo a mantenerlo; quindi lui dal 2011 mi mandò un bonifico mensile da 2.500 euro al mese e io pagavo le rate dell’Agenzia delle Entrate per un accertamento che avevo avuto”. Non solo: “Per togliere l’ipoteca dalla casa e per 10 anni ha sostenuto le spese legali, versava 20mila euro al mese”. Ora, ha chiarito, “per non chiedere altri aiuti, ho chiesto un finanziamento, so che lui me li darebbe ancora, ma per anni lo ha fatto per questa ingiustizia tributaria che ho subito e tutto è nato quando il mio nome è uscito per il processo Ruby, anche se io non ero coinvolta e l’accanimento è partito da lì”. Ma insomma: tanta generosità è stata priva di ogni contropartita? “Gli piacevo come bella donna – ha chiarito la Ravot – un approccio può esserci stato, a lui piace corteggiare un po’ tutti, donne e uomini, io gli ho voluto molto bene“.

Alle “cene eleganti” lei ha partecipato: le fece avere bonifici per 50 mila euro come “rimborsi spese” per le serate. “Berlusconi mi chiamava sempre, poteva avere piacere a vedere una bella ragazza che cantava, ma poi si preoccupava continuamente e mi disse: voglio fare una cosa per te, vorrei che tu stessi tranquilla. Io rifiutai per un anno intero e lui mi disse: ‘Sei l’unica persona a cui sto offrendo qualcosa che mi dice no, una delle poche'”. Il leader di Forza Italia, ha aggiunto, “ha sempre chiesto a tutti, a me ma anche ai camerieri, se avevamo bisogno di qualcosa e tutto ciò che mi ha dato e regalato lo ha fatto sempre di sua iniziativa spontanea”. E le serate ad Arcore? “C’erano una ventina di ragazze: quella sera loro ballavano e io non ho cantato, quelle serate però non mi piacevano, perché le ragazze erano invidiose tra loro, volevano farsi vedere, ballare e primeggiare e glielo dissi anche al dottore”. E ha concluso: “Lui è un ‘buonone’ ma molti stanno lì solo per farsi vedere, primeggiare”.