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Referendum giustizia, approvato un odg della Lega che impegna il governo all’election day: “Votarli con il primo turno delle comunali”

La Camera dice sì a larghissima maggioranza - 372 sì e sette no - a un ordine del giorno di Igor Iezzi (Lega) che impegna il governo a "valutare di prevedere che le elezioni amministrative 2022 e i referendum sulla giustizia si svolgano in un’unica tornata". Ma visti i dati sull'affluenza degli ultimi anni e la dimensione dei Comuni al voto, è probabile che l'effetto-trascinamento su cui punta la Lega non sarebbe comunque sufficiente a raggiungere il quorum

La Camera ha approvato a larghissima maggioranza – 372 sì e sette no – un ordine del giorno di Igor Iezzi (Lega) alla legge di conversione del decreto Milleproroghe, che impegna il governo a “valutare di prevedere che le elezioni amministrative 2022 e i referendum sulla giustizia si svolgano in un’unica tornata“. L’esecutivo non ha espresso un parere nel merito, rimettendosi al voto dell’assemblea. “La coincidenza del periodo in cui dovranno essere tenute le consultazioni elettorali e referendarie dovrebbe portare il governo a optare per un ragionevole accorpamento delle rispettive date, in modo tale da facilitare la partecipazione popolare e, al contempo, semplificare le procedure e contenere i costi. Si valuta che un “election day” per entrambe le consultazioni permetterebbe di risparmiare circa duecento milioni di euro di spese organizzative”, si legge nell’atto di indirizzo. Ciò che spera la Lega è che l’accorpamento faciliti il raggiungimento del quorum del cinquanta per cento più uno necessario per la validità della consultazione, un dato che dai sondaggi sembra lontanissimo.

Secondo la legge, i referendum abrogativi devono tenersi in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno. All’inizio di giugno dovrebbero tenersi anche le amministrative in circa mille comuni (nel 2017 si votò l’11 giugno per il primo turno e il 25 per il ballottaggio). I capoluoghi di provincia chiamati alle urne però sono solo 23, quasi tutti di medio-piccole dimensioni (le uniche due grandi città sono Genova e Palermo). Per questo, soprattutto se i referendum venissero accorpati al turno di ballottaggio, è probabile che l’effetto-trascinamento su cui punta la Lega non sarebbe sufficiente a raggiungere il quorum, considerata anche la scarsissima affluenza che negli ultimi anni ha caratterizzato le amministrative. Il Carroccio, infatti, insiste per un accorpamento al primo turno (che in media fa registrare un afflusso maggiore alle urne). “Lamorgese scelga: con referendum e primo turno delle amministrative, risparmiamo 200 milioni”, scrivono in una nota fonti leghiste.