Cronaca

Monza, mette in scena il proprio sequestro per ottenere 1500 euro dai genitori: “Volevo fare come Lapo Elkann a New York”

Il riscatto per il finto sequestro, organizzato insieme a due complici, sarebbe servito a saldare un debito di droga. I genitori, accompagnati dai carabinieri, stavano prelevando per pagare il riscatto quando hanno incontrato il 35enne che camminava da solo, libero

Un uomo di 35 anni di Seregno (Monza) è stato denunciato dai carabinieri per simulazione di reato: insieme a due amici, anche loro denunciati, avrebbe inscenato un finto rapimento di se stesso ad opera di due “personaggi pericolosi”. Con questo escamotage, i tre volevano ottenere dai genitori del 35enne un riscatto di 1500 euro, di cui avevano bisogno per saldare un debito di droga. Ai carabinieri l’uomo ha dichiarato di essersi ispirato al finto sequestro messo in scena nel 2015 da Lapo Elkann: “Volevo fare come Lapo a New York”.

L’uomo ha spaventato i propri genitori, sessantenni, chiamandoli e chiedendo aiuto perché “due calabresi lo avevano preso in ostaggio e chiedevano una somma per il riscatto”. I genitori hanno pensato che il figlio, tossicodipendente, avesse contratto debiti con pericolosi malviventi. Uno dei “calabresi” sarebbe intervenuto al telefono dicendo “se volete rivedere vostro figlio intero dovete pagare”.

Secondo quanto riportano alcune fonti locali, le telefonate sarebbero state una decina, in cui si sono susseguiti toni sempre più minacciosi, finché non sarebbe stata messa in scena una voce con un presunto accento calabrese che minacciava i genitori di fare a pezzi il figlio e lasciarlo per strada.

I genitori si sono quindi rivolti ai carabinieri che ieri hanno predisposto uno scambio di denaro – operazione per catturare i presunti malviventi – con la supervisione di un’auto in borghese e di quattro pattuglie nella zona, pronte a chiudere le strade e intervenire in caso di emergenza.

I carabinieri, accompagnando in abiti civili i genitori che stavano raggiungendo un bancomat per effettuare il prelievo, si sono però imbattuti nel 35enne che camminava da solo, libero, per strada. Lo hanno quindi fermato e l’uomo non ha saputo indicare dove fossero i due “calabresi”, in realtà un uomo di 38 anni di origini partenopee e un 49enne brianzolo (con precedenti per stupefacenti). I due sono stati fermati in un secondo momento a bordo di un’auto in cui è stato ritrovato il cellulare del “finto rapito“. Tutti e tre gli uomini sono stati denunciati.