Cronaca

Marino Golinelli, morto a 101 anni il fondatore del colosso farmaceutico Alfasigma: creò la prima fondazione filantropica privata in Italia

Nominato Cavaliere del Lavoro nel 1979, convinto sostenitore del binomio scienza-arti, nel 1988 ha dato vita alla Fondazione che porta il suo nome, con l'obiettivo di promuovere l’educazione e la formazione, diffondere la cultura scientifica e favorire la crescita intellettuale dei giovani

È morto a 101 anni, a Bologna, Marino Golinelli, imprenditore, collezionista d’arte e considerato un filantropo per le sue donazioni nell’ambito di cultura e formazione. Golinelli era il fondatore del colosso farmaceutico Alfasigma: un gigante italiano della farmaceutica, con oltre 3.000 dipendenti e circa 1 miliardo di fatturato nel 2020, con stabilimenti produttivi in Italia, Spagna e Stati Uniti e oltre 17 filiali in tutto il mondo. La sua carriera inizia con un piccolo laboratorio, la Biochimici Alfa, che negli anni ’60 diventa Alfa Farmaceutici. Tra l’87 e l’88 la società si fonde con l’Istituto Wassermann dando vita ad Alfa Wassermann. Oggi, dopo la fusione con Sigma-Tau è Alfasigma, guidata dai figli Stefano e Andrea.

Golinelli ha più volte dichiarato che l’imprenditore ha il dovere morale di restituire alla società parte delle sue fortune e in quest’ottica, nel 1988, ha dato vita alla Fondazione Golinelli, la prima fondazione filantropica privata in Italia ispirata ai modelli anglosassoni e pienamente operativa per promuovere l’educazione e la formazione, diffondere la cultura e favorire la crescita intellettuale, responsabile ed etica dei giovani. Il suo obiettivo era “lasciare un’eredità per alimentare uno sguardo ottimistico e fiducioso verso un mondo migliore, verso un futuro imprevedibile ma che va abbracciato con responsabilità e con una visione etica e inclusiva verso tutti. La vita è esserci con intelligenza, in modo responsabile. È impegnarsi, darsi da fare perché le cose avvengano. Con sapienza e nel rispetto degli altri”.

Nominato Cavaliere del Lavoro nel 1979, convinto sostenitore del binomio scienza-arti, nel 1988 ha dato vita alla Fondazione che porta il suo nome, con l’obiettivo di promuovere l’educazione e la formazione, diffondere la cultura scientifica e favorire la crescita intellettuale, responsabile ed etica dei giovani. Il 14 settembre 2021 ha preso parte all’inaugurazione del centro di Sviluppo Tecnologico denominato Labio 4.0 Marino Golinelli, a Pomezia, che ospita i nuovi laboratori di ricerca e sviluppo dedicati alla tecnologia farmaceutica e alla chimica analitica di Alfasigma.

Nella sua ultimissima intervista ha detto: “Sulla mia pelle ho potuto sperimentare quanto la formazione e le esperienze educative influiscano sul percorso evolutivo di un giovane: senza la passione per la chimica e per le scienze in generale, oggi forse non esisterebbe nulla di ciò che con impegno e determinazione ho contribuito a creare. Per tale motivo desidero rivolgermi prima di tutto a voi, ai giovani, per dirvi con forza di abbracciare senza paura la vita e partecipare attivamente alla costruzione del mondo che verrà, apportando fattivamente il vostro contributo”. Commosso il messaggio di vicinanza di dipendenti, collaboratori, manager di Alfasigma: “La scomparsa del Cavaliere, fondatore dell’azienda, ci colpisce tutte e tutti nel profondo. Marino Golinelli ci lascia una testimonianza, un ricordo e un esempio indelebili. Grazie Marino, sarai sempre con noi!”, si legge sul sito dell’azienda. Le esequie avverranno in forma strettamente privata.

“Ci ha lasciati un uomo la cui opera e il cui esempio sono destinati a durare indelebilmente nella memoria e nella vita culturale della città e dell’Università”, ha commentato il rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari in una nota. “Sono state innumerevoli le collaborazioni che hanno legato Marino Golinelli all’Alma Mater, in molteplici campi del sapere, dalle humanities ai Big Data, dalle arti al diritto e alla medicina, con una grande attenzione alla formazione dei giovani e allo sviluppo delle capacità imprenditoriali. La sua abilità nell’immaginare il futuro con il coraggio del visionario, con il realismo dell’imprenditore e con la generosità del filantropo ne hanno fatto un interlocutore ideale. Esprimo tutta la mia vicinanza ai familiari e tutta la mia ammirazione per l’uomo, nella certezza che le sue idee continueranno a vivere e nell’auspicio che il suo modello possa ispirare molti altri dopo di lui”.