Cronaca

Brindisi, medico picchiato dai parenti di una paziente positiva e deceduta: aveva bloccato il loro ingresso al pronto soccorso

Il sanitario ha riportato una prognosi di dieci giorni, è stato colpito con pugni e calci. I parenti - in quanto tali - erano considerati contatti stretti: come spiegano fonti sanitarie, l'ingresso è stato loro vietato per rispettare le norme anti contagio

Ha vietato l’ingresso al pronto soccorso ai parenti di una donna positiva e in seguito deceduta – così chiedono le norme anti Covid – e per questo motivo è stato picchiato. Vittima un medico dell’ospedale Perrino di Brindisi che ha riportato una prognosi di dieci giorni. Secondo una prima ricostruzione, intorno a mezzogiorno una 52enne è stata trasportata in ospedale in condizioni critiche per un’insufficienza respiratoria a cui ha fatto seguito un arresto cardiocircolatorio. Nonostante i tentativi di rianimarla da parte del personale per la donna non c’è stato nulla da fare. A quel punto sono stati avvisati i parenti che attendevano all’esterno e che hanno chiesto di poter entrare per vederla.

Il personale, però, ha dovuto opporsi per “motivi di sicurezza” e in rispetto delle normative anti Covid: secondo quanto riferiscono fonti sanitarie, la signora era positiva al Covid e i parenti erano, quindi, considerati contatti stretti. Il gruppo non ha rinunciato e ha insistito per vedere la paziente: un familiare ha ignorato le disposizioni e ha ugualmente varcato l’ingresso del pronto soccorso. Il medico ha tentato di fermarlo invitandolo a restare fuori. A quel punto il primo gli ha sferrato un pugno al volto e un calcio all’addome. Le guardie giurate hanno chiamato la polizia e cercato di bloccare l’uomo. Sul posto sono intervenuti gli agenti e l’uomo è stato denunciato. La direzione generale della Asl “esprime solidarietà al personale della struttura di Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza”.