Cronaca

Livorno, 12enne preso a calci e sputi perché ebreo. Il padre: “Gli hanno detto che doveva morire nel forno”. Il comune: “Sconcerto”

Lo riferisce sulle pagine social la sindaca del comune di Campiglia Marittima, nel Livornese. Autrici dell'aggressione due ragazzine di 15 anni. Secondo un rapporto dell’Organizzazione sionista mondiale e dell’Agenzia ebraica, il 2021 è stato l'anno più antisemita del decennio

“Questa mattina un padre ha chiamato in comune per mettere a conoscenza la sindaca di quanto accaduto ieri al figlio di 12 anni, domenica pomeriggio al parco Altobelli di Venturina Terme. Il bambino è stato aggredito, insultato, preso a calci, colpito da sputi. Autrici di questo grave atto due ragazzine di 15 anni, motivate dal fatto che il bambino è ebreo”. Lo si legge sulle pagine social del comune di Campiglia Marittima, in provincia di Livorno. “Sconcerto, commozione e solidarietà – aggiunge il comune – da chi ha raccolto la telefonata a seguito della quale la sindaca si è messa in contatto con il padre del bambino”. La stessa prima cittadina, Alberta Ticciati, ha parlato di “Una situazione incredibile, da pelle d’oca. Sembra di essere ripiombati nei tempi più bui della storia del nostro paese”.

Intervistato dal quotidiano La Nazione, il padre del ragazzino ha riferito: “All’episodio grave si aggiunge un altro aspetto altrettanto grave, cioè il fatto che nessuno dei presenti abbia difeso mio figlio. Sono scioccato, così come lo è mio figlio. Non abbiamo dormito, non riesco a darmi una spiegazione a questo gesto. Non riesco nemmeno a parlarne, mi viene da piangere. Sinceramente non mi era mai accaduto niente di simile”. Ricorda altri episodi accaduti anni fa quando il ragazzo frequentava la scuola elementare: “Avevo trovato sui messaggi che si scambiavano con i ragazzi un disegno con una svastica e un paio di scarpe con scritto dal 39 al 42. In quell’occasione avevo informato i genitori, avevo fatto presente la gravità del gesto. Ma questa volta non mi fermo. Ho già parlato con la sindaca di Campiglia Alberta Ticciati, con la dirigente scolastica Maria Elena Frongillo, ho informato la Comunità ebraica di Firenze che informerà quella di Livorno. E oggi farò la denuncia alle forze dell’ordine. Non ci si può voltare da un’altra parte, questi episodi vanno condannati e denunciati. Non si può scherzare con una cosa così tragica. Forse anche i genitori devono comprendere cosa è stato fatto da queste due ragazzine”. Il genitore riferisce che, fra le frasi ricevute dal figlio da parte delle due ragazzine, ce ne sono alcune di questo tenore: “Tu devi stare zitto perché ebreo, devi morire nel forno“.

L’amministrazione comunale, dal canto suo, fa sapere sempre tramite le parole del sindaco Ticciati che “Non intende sottacere o banalizzare quanto accaduto che è di una gravità inaudita” e sottolinea la prima cittadina: “Abbiamo invitato la famiglia a fare i propri passi. Mi confronterò tra oggi e domani con le forze dell’ordine e la scuola e faremo il possibile perché la cosa non venga archiviata e banalizzata. Il fatto che nel 2022 succeda una cosa tale in una realtà come la nostra è di una gravità massima che va indagata, approfondita, compresa, e fortemente stigmatizzata. Tutta la nostra comunità è con loro. Contro la violenza, contro la discriminazione, contro l’orrore che questi atti suscitano. Stop all’antisemitismo”.

“Noi ebrei abbiamo le antenne pronte per cogliere ogni segnale di peggioramento della situazione e questo è uno di quei momenti. Il mio abbraccio fraterno a questo ragazzo di 12 aggredito, lo cercherò per incontrarlo”. Così Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, in un post su Facebook. “A molti di noi da ragazzi sono capitate cose analoghe”, ha aggiunto Fiano.

Intanto, secondo un rapporto dell’Organizzazione sionista mondiale insieme all’Agenzia ebraica, il 2021 è stato l’anno più antisemita del decennio: il documento rileva “più di 10 incidenti antisemiti al giorno”. I maggiori casi registrati hanno compreso vandalismo e distruzione, graffiti e dissacrazione di monumenti e propaganda. Le aggressioni fisiche o verbali hanno rappresentato meno di un terzo del complesso. Non si sono verificati invece – dice il report – casi di omicidio. E in cima alla lista degli incidenti c’è proprio l’Europa, con circa il 50% del totale. Poco dopo il Nord America, con in testa gli Stati Uniti (30%), e il Canada.