Cronaca

Green pass, tabaccai pronti allo sciopero per protestare contro l’obbligo di controllo

Il presidente della Federazione Italiana Tabaccai, Giovanni Risso, annuncia la possibilità di abbassare tutte le saracinesche se la trattativa con il governo non dovesse portare a un ripensamento: "In tabaccheria entrano 13 milioni di italiani al giorno non solo per comprare le sigarette ma, soprattutto, per pagare le bollette, ritirare un pacco o comprare i biglietti dei bus"

I tabaccai pronti allo sciopero per protestare contro l’obbligo di controllo del Green pass. “Le tabaccherie hanno assicurato, pur nell’infuriare della pandemia, durante il lockdown, servizi essenziali per tutti i cittadini. Un impegno che ora viene disconosciuto“, spiega il presidente della Federazione Italiana Tabaccai, Giovanni Risso, annunciando la possibilità di abbassare, in data da destinarsi, tutte le saracinesche. “Il nostro lavoro deve essere tenuto in considerazione. Lo ribadiremo con determinazione al sottosegretario alla salute Andrea Costa che, ci auguriamo, comprenderà le nostre ragioni. Se così non fosse lo sciopero sarà inevitabile“, sottolinea Risso.

Le indicazioni contenute nel decreto approvato il 21 gennaio scorso dal Consiglio dei ministri prevedono infatti l’obbligo di esibire il green pass base – quello ottenibile anche tramite tampone – anche per entrare nelle tabaccherie a partire dal primo febbraio. Inizialmente, sembrava che potessero rientrare tra le categorie esentate dall’obbligo della certificazione. Alla fine però sono uscite dalla lista degli esercizi commerciali “salvaguardati”. Per questo la Federazione Italiana Tabaccai, riunitasi a Roma, annuncia di aver avviato una trattativa con il governo.

“Capiamo l’importanza del Green Pass come ostacolo al diffondersi dei contagi e, soprattutto, come stimolo alla vaccinazione anche per i più recalcitranti. E non ne facciamo quindi una questione di principio ma di buonsenso perché in tabaccheria entrano 13 milioni di italiani al giorno non solo per comprare le sigarette ma, soprattutto, per pagare le bollette, ritirare un pacco o comprare i biglietti dei bus locali”, spiega ancora Risso.

Clienti che già ora, con le regole attuali e date le ridotte dimensioni delle tabaccherie italiane, “entrano uno alla volta, rispettando pazientemente il proprio turno”, annota ancora Risso che si chiede: “Come si può non immaginare il caos che l’obbligo di controllo del Green Pass porterà? Come si può non vedere che piuttosto che fare la fila per acquistare un pacchetto di sigarette legali ci si rivolgerà al mercato clandestino, in mano a chi certamente non è interessato al possesso del Green Pass? Come si può – insiste – non tenere nella giusta considerazione il rischio cui si dovranno esporre i tabaccai uscendo dal bancone, spesso blindato per motivi di sicurezza?”.