Cronaca

False vaccinazioni ad Ancona, il “medico-detective” che ha denunciato: “Nessuna paura, se sei un pubblico ufficiale devi intervenire”

L’indagine che ha permesso di scoprire il sistema corruttivo e ha portato a misure cautelari per 50 persone è scattata grazie alla denuncia di Carlo Miglietta, dentista 32enne di Ancona che lavorava nello stesso hub del capoluogo marchigiano in cui erano avvenuti i fatti

“Ho cercato di ragionare sempre in maniera lucida e paura non ne ho mai avuta”. È ciò che dice Carlo Miglietta, dentista 32enne di Ancona in un’intervista al Resto del Carlino sulla vicenda emersa negli ultimi giorni dei green pass falsi in un centro vaccinale del capoluogo marchigiano. L’indagine della Procura di Ancona è scattata proprio grazie alla denuncia di Miglietta, anch’esso medico nello stesso centro di via Schiavoni. Il “medico-detective” aveva scoperto l’imbroglio a dicembre e aveva deciso di raccogliere prove a sufficienza per fermare il meccanismo criminoso documentando, con registrazioni audio, le finte punture di vaccino che non sarebbe stato somministrato ma buttato nel cestino della spazzatura.

Miglietta spiega che ciò che l’ha spinto a documentare i fatti e a denunciare è stato il suo senso del dovere e che in casi come questo “bisogna intervenire quando si vestono i panni di un pubblico ufficiale“. Continua poi spiegando che “la vaccinazione è fatta per tutelare la salute dei cittadini e va fatta correttamente perché i risultati si ripercuotono poi sulla statistica dei casi“. Infatti “se si dichiarano vaccinazioni la cui somministrazione non viene eseguita correttamente per motivi dolosi o colposi, è chiaro che i dati sono falsati. In questo modo, non solo la statistica subisce un danno, ma si va a screditare l’efficacia stessa del vaccino”.

L’indagine ha permesso di scoprire un sistema corruttivo esteso e ha portato a misure cautelari per 50 persone. È stato disposto l’arresto per Emanuele Luchetti, l’infermiere addetto alle vaccinazioni nel hub del capoluogo marchigiano. Sono andate invece ai domiciliari quattro persone (tra cui Gabriele Galeazzi, un noto avvocato anconetano di 53 anni) ritenute intermediari nel rilascio indebito della certificazione.