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Regno Unito, Boris Johnson alleggerisce le misure anti Covid. Ma in Inghilterra un sesto delle strutture ospedaliere è in emergenza

Dalla mattina del 7 gennaio per tutti viaggiatori vaccinati decade l'obbligo di tampone prima di partire per la Gran Bretagna. Inoltre, niente più Pcr (il tampone molecolare) entro il giorno 2 dall'arrivo nel Paese con quarantena fino all’esito negativo, basterà invece un rapido

Boris Johnson comincia già ad alleggerire la morsa del Covid, quantomeno per quel che riguarda le misure di emergenza per contenere le curve impazzite di Omicron. “Il Piano B è un approccio bilanciato e proporzionato che ci ha permesso di tenere aperta l’economia più di altre nazioni” ha annunciato in Parlamento il primo ministro britannico che resta fermo sulle sua posizione (quella di oltre 100 conservatori ribelli), ovvero non aggiungere altre restrizioni oltre a mascherine, lavoro da casa e green pass ma solo nei locali affollati. Johnson allenta addirittura le misure di sicurezza: dalla mattina alle 4:00 del 7 gennaio per tutti viaggiatori vaccinati decade l’obbligo di tampone prima di partire per la Gran Bretagna e niente più Pcr (il tampone molecolare) entro il giorno 2 dall’arrivo nel paese con quarantena fino all’esito negativo, basterà invece un tampone rapido.

A mali estremi, estremi rimedi. Così per alleggerire la pressione sugli ospedali e sui laboratori di analisi ingorgati dagli oltre 2 milioni di tamponi al giorno (con 183mila nuovi positivi che si registrano in media ogni giorno) il governo britannico ha deciso di eliminare anche l’obbligo di Pcr e per chi risulta positivo al tampone rapido che ora si dovrà solo auto-isolare per 7 giorni.

E questo quando sono solo passati 5 giorni dalla settimana record, quella in cui il Regno Unito ha registrato i livelli più alti di contagi dall’inizio della pandemia: 3.7 milioni di casi tra Natale e Capodanno quando 1 inglese su 15 era positivo, con il picco a Londra di 1 contagiato su 10 abitanti.

Nella capitale britannica la curva sembra flettersi e aver cambiato target, rallenta la fascia di contagiati tra i 20 e 24 anni, la più colpita da Omicron, così come quella tra i 25 e i 29 anni. Ad accelerare sono invece i contagi tra gli over 60 (+215% di casi tra i 60-64enni) e gli over 80. Un trend che affievolisce la speranza che Londra abbia già visto il peggio. “Non sono affatto convinto che Omicron abbia già passato il picco a Londra, non penso che possiamo affermarlo, dobbiamo prendere in considerazione quello che succederà dopo le feste per l’ultimo dell’anno e con il rientro a scuola dei bambini”, ha confidato alla Bbc il Presidente del King’s College NHS Trust, Clive Kay.
Di sicuro è brusco l’aumento dell’80% di casi nel resto del Paese, in particolare nel nord est dell’Inghilterra dove il raddoppio dei ricoveri accende nuovi allerta negli ospedali già cronicamente in crisi di medici ed infermieri. “È un momento eccezionalmente carico di lavoro in cui ci ritroviamo con il 10% in meno di personale per via del Covid e siamo molto preoccupati per ciò che potrebbe succedere se e quando Omicron colpirà i più anziani e vulnerabili” spiega all’emittente britannica Tom Best, Direttore del reparto terapia intensiva del King’s College Hospital di Londra, dove i 3/4 dei ricoveri per Covid non sono vaccinati.

La cronica pressione invernale sugli ospedali ha passato i livelli di guardia, 24 organizzazioni ospedaliere (sulle 134 nel paese) sono state costrette a dichiarare lo stato di emergenza perché non sono in grado di provvedere servizi sanitari e sono sotto stress per la mancanza di medici, infermieri o posti letto. La carenza di personale in quarantena per Covid non investe solo gli ospedali del regno che stanno gestendo un carico aggiuntivo di 70mila pazienti Covid, ma colpisce anche le scuole in varie città del Regno Unito, come a Birmingham dove alcuni istituti sono stati costretti a chiudere.

Oltre che sulle pressioni interne da parte del suo partito, la ‘strategia morbida’ adottata dal conservatore Boris Johnson per contrastare Omicron si regge sul successo del programma vaccinale con il 60% della popolazione che ha ricevuto il booster. Ma i numeri, quelli dei contagi, sembrano fornire un quadro a luci e ombre e quando ancora ieri i positivi erano 194mila l’annuncio ‘il Piano B è sufficiente’ dato alla nazione dal primo ministro ha sicuramente avuto il primo effetto sulla libertà psicologica dei londinesi visto che l’uso obbligatorio della mascherina nei negozi sta tornando una opzione poco considerata.