Cronaca

Pronto Soccorso, 85% di accessi gravi è dei non vaccinati. Hanno un’età compresa tra 35 e 60 anni. Il capo del 118: “Non abbassare guardia”

L'identikit dei pazienti che accedono con sintomatologia ormai grave dai dati dei centri regionali del 118. Quelli vaccinati sono solo il 15%, perlopiù anziani con altre patologie. Balzanelli: "Non liquidiamo la Omicron come un brutto raffreddore "

“Evitano l’ospedale e restano a casa fino a quando non riescono a respirare”. Finché la febbre non li strema, poi bussano alle porte dei Pronto Soccorso. Sono i pazienti Covid non vaccinati, di età compresa tra 35 e 60 anni, che chiamano l’ambulanza da casa quando hanno già febbre alta, tosse forte e difficoltà respiratoria acuta. Sono l’85% dei pazienti con sintomatologia clinica grave delle ultime settimane ripartito contro il 15% di vaccinati. Questo dicono i dati nazionali raccolti dalle centrali operative del 118 con rilevazioni regionali. I dati forniti dalle rilevazioni regionali sulle persone che chiamano le Centrali operative 118 evidenziano che tra i vaccinati, i pazienti che hanno bisogno di un trasporto di emergenza in ospedale hanno tra i 70 e i 75 anni, specie se soffrono di precedenti patologie croniche respiratorie e cardiovascolari.

“Il numero giornaliero elevato e crescente di decessi da Covid, oltre che di malattia grave, deve imporre estrema cautela nel liquidare la variante Omicron come un brutto raffreddore”, afferma il presidente del 118 nazionale Mario Balzanelli. “Si pone un problema di sicurezza nazionale perchè il virus non risparmia nessuna fascia di età, il vaccino è una risorsa salvavita ma non rende immuni – aggiunge – il vaccinato, anche dopo la terza dose, può infettarsi e può infettare. Tutto questo richiede ai milioni di vaccinati di continuare ad osservare i comportamenti di prevenzione e protezione evitando di sentirsi invulnerabili”.

Balzanelli ammonisce a non abbassare la guardia: “la variante Omicron dati alla mano è ovunque. Non solo, la biologia dei coronavirus ci impone di prendere in serissima considerazione che tanto più elevata è la circolazione del virus, altrettanto elevata è la possibilità che insorgano nuove varianti”. “Plaudiamo alla decisione del governo di rendere obbligatorio l’utilizzo delle mascherine Ffp2 negli ambienti chiusi – conclude – e riteniamo assolutamente indispensabile proteggere con semplici occhiali anche gli occhi, perché il contagio per via oculare avviene anche indossando noi stessi la mascherina”.