Lavoro & Precari

Green pass falso, licenziata “per giusta causa” una dipendente di uno stabilimento nelle Marche

Quindici giorni fa la donna fa ha presentato una certificazione verde di una sua parente. Al momento la lavoratrice non ha impugnato il provvedimento

Licenziamento per giusta causa. Ovvero la presentazione di un Green pass intestato a un’altra persona. E così per una dipendente dello stabilimento di Poltrone Frau a Tolentino nel Maceratese è scattato il provvedimento. Quindici giorni fa la donna fa, come riporta il Corriere Adriatico, ha presentato una certificazione verde di una sua parente.

“Confermiamo – si legge nella nota dell’azienda pubblicata dal quotidiano – quanto accaduto, ovvero il licenziamento di un dipendente che aveva utilizzato un falso Green pass. Riteniamo che si tratti di giusta causa e che questo avvenimento testimoni il nostro impegno nel garantire la sicurezza di ogni singolo dipendente così come dei gruppi e dei luoghi di lavoro di tutte le nostre sedi e filiali, italiane ed estere. Il possesso del Green pass resta una condizione imprescindibile per tutte le funzioni aziendali. L’aver utilizzato un Green pass falso è purtroppo un fatto grave non solo per il dipendente verso se stesso, ma verso la collettività e dimostra assenza di responsabilità etica, disciplina e rispetto per la salute dei colleghi e le loro famiglie con cui lavorava»” La lavoratrice al momento non ha impugnato la decisione dell’azienda.

Sul punto è intervento anche il sindaco. “Umanamente mi dispiace per il dramma che starà vivendo la lavoratrice licenziata. Ma condivido la scelta dell’azienda, perché comunque lo stratagemma usato ha rovinato il rapporto di fiducia tra datore e dipendente – ha dichiarato il primo cittadino Giuseppe Pezzanesi al Resto del Carlino – Non stare in regola in un periodo come questo significa non affrontare la realtà. Innanzitutto vaccinarsi serve a difendere la propria vita, poi a tutelare quella degli altri, della comunità. Utilizzare un Green pass falso non è legale e, tra l’altro, è una sorta di offesa nei confronti di un’azienda seria, conosciuta nel mondo. Quanto accaduto costituisce un fatto grave”.