Diritti

L’appello a Draghi: “Dichiari il 2022 anno del volontariato, è un bene pubblico prezioso e non servono soldi”

Emanuele Alecci e Riccardo Bonacina, portavoce della campagna per il riconoscimento del volontariato a bene immateriale Unesco, in occasione della fine di "Padova capitale europea del volontariato" chiedono di dichiarare il 2022 anno del volontariato: "Senza l'Italia si sarebbe fermata durante il primo lockdown"

Il 2022 sia l’anno del volontariato“. È l’appello lanciato al presidente del Consiglio Mario Draghi da Emanuele Alecci e Riccardo Bonacina, portavoce della campagna per il riconoscimento del volontariato a bene immateriale Unesco, in occasione della fine di “Padova capitale europea del volontariato”. Il 5 dicembre è segnato sul calendario delle ricorrenze come la Giornata mondiale del volontariato e “sarebbe una grande occasione per ribadire il suo valore”, dicono Alecci e Bonacina.

“L’Italia – aggiungono – è in questo particolare momento un esempio per tanti altri Paesi. Il volontariato è un bene pubblico prezioso e il presidente Mattarella non si stanca di ricordare questa preziosità”. Con la recrudescenza della pandemia, continuano Alecci e Bonacina, i volontari “ci sono e ci saranno sempre a dare una mano al prossimo”, ricordando tra le altre cose “l’assistenza all’interno dei centri vaccinali”. L’importanza del volontariato, “senza il quale l’Italia nel primo lockdown si sarebbe fermata”, sarà a centro della campagna Youmanity, volta a raggiungere il riconoscimento Unesco, partirà proprio il 5 dicembre non per il desiderio di “mettersi una medaglia al petto”, ma per “rendere ancora più unita l’Europa”.

“Dichiarare il 2022 anno del volontariato non comporta costi allo Stato, non servono soldi”, spiegano Alecci e Bonacina nel loro appello. “Al contrario – sottolineano – farà guadagnare fiducia e conoscenza da parte degli italiani rispetto a un bene pubblico prezioso quale è il volontariato”. In occasione del 5 dicembre, concludono “riuniremo da remoto i responsabili europei del volontariato per presentare loro la campagna” sottolineando che in “diversi Paesi abbiamo già riscontrato la voglia e la passione di sostenere questo impegno, in primis Berlino che è ora la Capitale Europea del volontariato dopo Padova”.