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Disney, la prima volta di una donna alla presidenza: chi è Susan Arnold e le sfide che la aspettano

A fine dell’anno prenderà il posto di Bob Iger, l’ex amministratore delegato di Disney che ha trasformato con la società a suon di shopping, portando in casa di Topolino colossi come Pixar Animation, Marvel Studios e Lucasfilm.

In quasi 100 anni di vita non era mai successo. Finalmente Walt Disney ha una donna ai vertici. Susan Arnold è stata nominata presidente del consiglio di amministrazione ed è la prima volta. Alla fine dell’anno prenderà il posto di Bob Iger, l’ex amministratore delegato di Disney che ha trasformato con la società a suon di shopping, portando in casa di Topolino colossi come Pixar Animation, Marvel Studios e Lucasfilm.

L’uscita di Iger segna la chiusura di un capitolo importante per Disney e consolida la leadership del suo successore, l’amministratore delegato Bob Chapek. Iger è stato alla guida di Disney dal 2005 al 2020 e nominato presidente del consiglio di amministrazione nel 2012. Ora anche questo suo ruolo passa di mano: nominando la Arnold la casa di Topolino scommette su una manager con esperienza nei cda e nei prodotti per i consumatori. Prima di Disney è infatti stata in Procter& Gamble e McDonald. “Susan è la scelta perfetta per la presidenza del consiglio di amministrazione e ho fiducia nel fatto che la società sia bene posizionata per continuare il successo sotto la sua leadership”, afferma Iger.

Arnold si troverà a guidare un consiglio di amministrazione che negli ultimi anni è stato costretto ad affrontare molte sfide. Poco dopo la nomina ad amministratore delegato di Chapek, il Covid ha infatti chiuso tutti i parchi divertimento di Disney e anche i cinema. Per arginare l’impatto della pandemia il colosso dell’intrattenimento ha accelerato sui servizi di streaming quali Disney+. La piattaforma ha sperimentato un boom iniziale dopo il lancio aiutando i titoli azionari di Topolino ad attutire il colpo del Covid a Wall Street. Negli ultimi mesi però la crescita degli abbonati è rallentata in modo significativo, facendo crollare le azioni.