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Allarme salame killer, rubati 200 salami non ancora stagionati. Il produttore: “Non mangiateli, sono potenzialmente letali”

"Quei salami erano prodotti sostanzialmente freschi – ha spiegato a CentroPagina – stavano completando il ciclo di stagionatura a una certa temperatura e umidità negli appositi armadi di stagionatura. Li avevamo preparati da neanche 15 giorni e non sono ancora commestibili. Potrebbe essere presente al loro interno un batterio chiamato Lhisterya, che in alcuni casi può portare anche alla morte"

È allarme salame killer nelle Marche. A lanciarlo è Giovanni Togni, il titolare de L’Antica Fattoria, un’azienda di trasformazione carni e macelleria di Santa Maria Nuova, in provincia di Ancona: nella notte tra sabato 6 e domenica 7 novembre dei ladri si sono portati via circa 150 chili di prodotti per un valore di 3mila euro, tra cui 200 salami non ancora stagionati che se consumati adesso potrebbero essere potenzialmente letali. È stato lo stesso signor Togni, dopo aver denunciato il furto subito, a mettere in guardia sui rischi per la salute: “Quei salami erano prodotti sostanzialmente freschi – ha spiegato a CentroPagina – stavano completando il ciclo di stagionatura a una certa temperatura e umidità negli appositi armadi di stagionatura. Li avevamo preparati da neanche 15 giorni e non sono ancora commestibili“.

Quindi l’avviso: “I salami hanno bisogno di tempo per eliminare il carico di acidità della carne. Per coloro che dovessero esserne in possesso, vi invitiamo a non consumarli in quanto, come da disciplinare di produzione, necessitano di un periodo specifico di stagionatura, se consumati prima, potrebbe essere presente al loro interno un batterio chiamato Lhisterya, che in alcuni casi può portare anche alla morte. Nel caso di consumazione e successive complicazioni, l’azienda declina qualsiasi responsabilità”. “Che rabbia – ha aggiunto il signor Togni – e pensare che appena due settimane fa dopo averli preparati, i controlli della Asur avevano decretato che le condizioni erano perfette e si poteva procedere alla stagionatura. Non li avrei mai venduti adesso… non sono pronti e rischiano di fare male“, ha concluso lanciando l’allarme. Intanto i carabinieri di Jesi hanno avviato le indagini del caso e acquisito elementi utili a individuare i responsabili del furto e, si spera, recuperare la refurtiva.