Cronaca

Treviso, spara a una lepre ma sbaglia mira: cacciatore ferisce un padre e il figlio neonato nel giardino di casa

È successo il 24 ottobre a Fossalta di Piave, un paesino di campagna tra Venezia e Treviso: l'uomo stava prendendo una boccata d'aria in cortile con il neonato di quattro mesi in braccio quando è stato colpito da due proiettili. Per lui lesioni a naso e zigomo mentre il piccolo ha riportato solo una lieve ferita al petto

Stava passeggiando in giardino con il figlio tra le braccia quando due proiettili spuntati dal nulla li hanno centrati. È successo il 24 ottobre a Fossalta di Piave, un piccolo comune di campagna al confine tra la provincia di Venezia e quella di Treviso, dove un uomo e il suo neonato di appena quattro mesi sono stati colpiti accidentalmente da un cacciatore che stava braccando una lepre. Per il papà lesioni a naso e zigomo mentre il piccolo ha riportato solo una lieve ferita a livello del petto.

Il fatto è accaduto nelle prime ore del pomeriggio domenicale in via Alcide De Gasperi, una tranquilla stradina di campagna in cui sorge la villetta dove l’uomo vive con moglie e figlio. Secondo il racconto reso dalla coppia ai carabinieri, dopo pranzo il padre aveva deciso di uscire all’aria aperta con il piccolo in braccio quando un cacciatore che era a poche centinaia di metri dall’abitazione insieme a un’amico ha esploso dei colpi. Stando alle prime ricostruzioni, il suo intento era quello di catturare una lepre ma qualcosa deve essere andato storto: i pallini hanno raggiunto il giardino e hanno preso di striscio i due, causando una leggera escoriazione a livello del petto al neonato e ferendo al volto il genitore. È stato proprio lui, nelle ore successive, a denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine.

“La domenica mattina qui è un via vai continuo di cacciatori con i loro cani ma domenica pomeriggio, di solito, non c’è più nessuno: ecco perché l’altro giorno non avevo fatto caso a quei due”. Questo il commento reso al Messaggero dal protagonista della vicenda. Che ha raccontato: “Ho sentito lo sparo e ho avvertito la pioggia di pallini. Ho sentito le bruciature e mi sono messo ad urlare come un pazzo, il piccolo è scoppiato in un pianto disperato, il primo pensiero è che fosse stato colpito”. Sui fatti sono in corso le indagini per accertare l’esatto punto da cui sono stati esplosi i colpi e se i cacciatori fossero troppo vicini alla casa.