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Asse Renzi-Berlusconi, in Sicilia ora è ufficiale: all’Ars è nato il gruppo Fi-Italia viva. E Micciché nega il ruolo di Dell’Utri

La nuova formazione presentata oggi all'Assemblea regionale siciliana. Il forzista ai giornalisti: "L’incontro tra me e Renzi avviene solo grazie a Nicola D’Agostino (il consigliere di Sicilia Futura-Iv), ogni altra ricostruzione è fantasia”. Il capogruppo azzurro: "Oggi inizia il laboratorio Sicilia per amministrative e regionali"

“Un accordo politico, solo siciliano”, sottolinea il forzista Gianfranco Micciché presentando oggi all’Assemblea regionale siciliana il neonato gruppo consiliare Forza Italia-Sicilia Futura-Italia Viva. Un nome lunghissimo che sintetizza il passaggio di tre consiglieri regionali in un nucleo comune a Fi. Un’occasione in cui Micciché non manca di prendersela i giornalisti: “L’incontro tra me e Renzi avviene solo grazie a Nicola D’Agostino (il consigliere di Sicilia Futura-Iv), ogni altra ricostruzione è fantasia”, dice il presidente dell’Ars, Micciché, facendo chiaro riferimento alle rivelazioni giornalistiche che danno come artefice di questo accordo Marcello Dell’Utri.

“Una ricostruzione lontana dalla realtà”, ribadisce Micciché. Così viene presentato l’accordo parlamentare tra Forza Italia e Italia Viva, oggi all’Assemblea regionale siciliana, che è solo agli albori: “Oggi inizia il laboratorio Sicilia, un accordo che porterà Forza Italia e Sicilia Futura-Italia Viva a un grande risultato alle prossime elezioni, amministrative e regionali”, spiega anche Tommaso Calderone, capogruppo di Fi all’Ars. Un’unione che come prospettiva ha l’inclusione “tra chi si riconosce in posizioni moderate, centriste”, sottolinea Edy Tamajo. Ma non senza la destra: “Col maggioritario non è possibile pensare solo a un polo di centro – specifica Micciché – e il risultato di Cuffaro è stato buono, sono stato il primo a fargli i complimenti, ma stiamo parlando di tre comuni in cui entra in consiglio, è ancora poco”. Da oggi però la stretta di mano tra i due gruppi sarà subito al lavoro “per il scegliere il candidato sindaco di Palermo“.

Alla presentazione, tuttavia, manca Pippo Laccoto, l’unico renziano doc del gruppo originario (13 forzisti da un lato e 3 Sicilica Futura – Italia Viva): “Ma c’è anche lui”, sottolinea D’Agostino. L’assenza di Laccoto, d’altronde, sottolinea la genesi di questo accordo politico. Sono stati proprio loro, Nicola D’Agostino ed Edy Tamajo a spingere per il passaggio in Forza Italia, partito verso il quale sarebbero andati con o senza Renzi, lasciando solo il consigliere Iv. Ma l’occasione “parlamentare” (in Sicilia l’Assemblea è equiparata ad un parlamento) è l’inizio di una vera e propria alleanza tra il partito di Renzi e quello di Berlusconi in vista delle amministrative e delle Regionali, anche se Micciché sottolinea: “Non è un accordo nazionale con Italia Viva, quello può essere deciso solo a Roma”.

Sull’isola, però, sarà un anno elettorale molto caldo, e non a caso la Trinacria torna ad essere “laboratorio” dove si sperimentano scenari nazionali. Le ultime amministrative, con l’esito finale di ieri – rivendicato oggi da Micciché: “Non serve che ribadisca un successo di Fi che è sotto l’occhio di tutti” – danno ragione a chi prova a ricostituire un blocco centrista: la Sicilia alle urne ha bocciato i sovranisti, premiando perfino il ritorno di Totò Cuffaro e di una nuova Dc che avrebbe addirittura favorito il successo finale del centrosinistra ai ballottaggi (perlomeno in due comuni). Con uno sguardo al centro, nasce l’accordo, tutto siculo, siglato però a Firenze, all’enoteca Pinchiorri tra Gianfranco Micciché e Matteo Renzi. Un accordo politico, 11 anni dopo l’incontro tra l’allora sindaco di Firenze e il partito di Sivlio Berlusconi, siglato stamattina all’Ars. Che al momento pone un freno alle perdite di Italia Viva in Sicilia, che da luglio ha visto la dipartita del ras di consensi catanese, Luca Sammartino, e i due parlamentari Valeria Sudano e Francesco Scoma, transitati nelle file della Lega. Un’alleanza che però promette di più su scala nazionale, ovvero uno spostamento al centro di Forza Italia. Ancora tutto in itinere. Intanto proprio sull’isola i due partiti programmano due distinte convention politiche. Da un lato la Faraona, la scuola politica del senatore Davide Faraone, coordinatore di Iv in Sicilia che sulla scorta della Leopolda da anni organizza la versione siciliana, che quest’anno prevede, tra gli altri, una “lezione” di Mara Carfagna. Forza Italia affronterà una discussione aperta sull’alleanza con i renziani, invece, in una convention a Mazara del Vallo, prevista dal 12 novembre: “Nessuna nuova notizia, è un dibattito all’interno di Forza Italia che esiste fin dal momento della sua fondazione, ovvero nel 1994. A Mazara discuteremo anche di questo e di che cosa rappresenta la destra oggi. Un tavolo al quale ho invitato anche Maurizio Gasparri”, così parla Micciché. Che sottolinea: “Non esiste alcun accordo con Italia Viva, ho sempre detto che se vogliono un accordo lo devono fare a Roma e non a Palermo”. Intanto un’alleanza regionale è stata appena ufficializzata.