Giustizia & Impunità

Lega, il processo per finanziamento illecito resta a Milano. La difesa del tesoriere Centemero chiedeva trasferimento a Bergamo

Acquisita agli atti una email del deputato che venne sequestrata nel 2018 nell’ambito delle indagini della Procura di Genova sul caso dei 49 milioni di euro e che aveva portato a perquisizioni nello studio bergamasco dei commercialisti Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni

Né a Bergamo né a Roma. Resta a Milano – come riporta l’Ansa – il processo al tesoriere della Lega e deputato Giulio Centemero per un presunto finanziamento illecito da 40mila euro concordato, secondo la procura di Milano, tra il 2015 e il 2016, con il patron di Esselunga Bernardo Caprotti. Il giudice della XI sezione penale di Milano, Maria Idria Gurgo di Castelmenardo, infatti, ha sciolto oggi la riserva respingendo l’eccezione di incompetenza territoriale sollevata nella scorsa udienza dalla difesa, che chiedeva l’invio degli atti al Tribunale di Bergamo. Rigettata anche l’istanza in subordine di riunire, per connessione, con il procedimento romano a carico del tesoriere del Carroccio e dell’imprenditore Luca Parnasi. Secondo le indagini, il finanziamento sarebbe andato al partito per rimpinguare le casse di Radio Padania. Il dibattimento è iniziato con la richieste delle prove da parte di accusa e difesa e il legale Giuseppe Zingari ha chiesto, tra le altre cose, l’esame dell’imputato.

Nell’udienza di oggi la difesa di Centemero ha sollevato anche una questione relativa all’acquisizione agli atti di una email del deputato che venne sequestrata nel 2018 nell’ambito delle indagini della Procura di Genova sul noto caso dei 49 milioni di euro e che aveva portato a perquisizioni nello studio bergamasco di Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni (dove aveva anche sede l’associazione ‘Più voci’ di Centemero), contabili per il Carroccio in Parlamento e condannati nei mesi scorsi per la vicenda Lombardia Film Commission.
La difesa ha fatto presente che per quel sequestro di corrispondenza era necessario chiedere l’autorizzazione a procedere al Parlamento, essendo Centemero deputato, e ha sollevato anche il tema di un errore sulle date della mail riportate (10 gennaio 2017, invece che 1 ottobre 2017, ha spiegato il legale). Il pm Stefano Civardi ha chiarito che oggetto della perquisizione del 2018 erano soggetti diversi e che, dunque, non c’era stata un’attività diretta su Centemero e che poi quella mail venne depositata anche nel processo sul caso Lfc. Il giudice ha deciso, quindi, di acquisirla agli atti. Nella prossima udienza, il 20 dicembre, inizieranno le deposizioni dei testi dell’accusa (una dozzina in tutto) e altre udienza sono fissate per il 27 gennaio e il 9 febbraio.