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Robot-artista inglese arrestata in Egitto (e poi rilasciata): è stata accusata di essere una spia

La robot è stata detenuta per dieci giorno. Dopo il rilascio ha potuto partecipare alla mostra per cui era andata in Egitto, presentando una scultura che reinterpreta l'enigma della Sfinge

La robot-artista Ai-Da, venuta al mondo due anni fa in Gran Bretagna e ormai famosa nel mondo dell’arte, è stata arrestata in Egitto. Bloccata alla frontiera, l’intelligenza artificiale doveva partecipare a Forever Is Now, una mostra di arte contemporanea internazionale, come riporta il Corriere, ma, appunto, è stata fermata e sequestrata. Il problema? Le autorità l’hanno, di fatto, accusata di essere una potenziale spia, per via delle telecamere installate nei suoi occhi.

La detenzione è durata 10 giorni, fino allo scorso mercoledì, quando, grazie all’intervento dell’ambasciata britannica la robot è stata rilasciata potendo prendere parte alla mostra. “Dobbiamo essere chiari, non è una spia – ha specificato il suo inventore, Aidan Meller – La gente ha paura dei robot, lo capisco: ma tutta la situazione è ironica, perché lo scopo di Ai-Da è proprio sottolineare e mettere in guardia dagli abusi della tecnologia. Ma è stata fermata proprio perché tecnologica”.

Dopo il rilascio, Ai-Da ha potuto partecipare alla mostra presentando una scultura che reinterpreta l’enigma della Sfinge: un autoritratto in creta con tre gambe. Nata nel 2019, da allora l’artista, l’unica robot umanoide finora esistente, si è esibita in diversi musei britannici. Attraverso gli occhi artificiali cattura la realtà che la circonda e col suo braccio meccanico dipinge ciò che vede. Aggiornata costantemente con sistemi di intelligenza artificiali sempre più sofisticati, le sue opere sono esposte anche al Design Museum e al Victoria and Albert Museum di Londra.