Giustizia & Impunità

Alberto Genovese, la procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per due violenze sessuali. I pm: “A processo anche la ex”

Le presunte vittime sono: una 18enne che, secondo i pm, è stata abusata per ore nella casa di Milano dell'imprenditore dopo che l'aveva drogata fino a farle perdere i sensi; una 23enne che avrebbe stuprato a Ibiza insieme alla ex fidanzata dopo che era stata resa incosciente con lo stesso mix di droghe

La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Alberto Genovese, l’imprenditore accusato di violenze sessuali ai danni di una 18enne il 10 ottobre scorso a Milano nel suo attico di lusso “Terrazza sentimento” e di una 23enne il 10 luglio del 2020 a Ibiza, sempre dopo averla resa incosciente con mix di droghe, tra cui cocaina e ketamina. La richiesta di processo riguarda anche la sua ex fidanzata, indagata in concorso per i presunti abusi avvenuti nell’isola spagnola.

Dopo la chiusura a luglio dell’inchiesta, coordinata dall’aggiunto Letizia Mannella e dai pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini e condotta dalla Squadra mobile, l’ex ‘mago’ delle start up digitali, difeso dai legali Luigi Isolabella e Davide Ferrari, è stato interrogato l’8 ottobre. Ha sostenuto, come già in altri interrogatori in fase di indagini, di avere agito sotto l’effetto di droga, di cui era “schiavo” e di non avere mai percepito “particolare dissenso” da parte delle giovani che erano altrettanto “alterate”. L’imprenditore, che da fine luglio si trova ai domiciliari in una struttura in provincia di Varese per disintossicarsi dalla cocaina, era finito in carcere il 6 novembre dell’anno scorso. Davanti al gup, dopo che il giudice avrà fissato l’udienza preliminare, Genovese potrebbe anche scegliere di essere giudicato in abbreviato, rito a porte chiuse e che prevede lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna.

Genovese si è sempre difeso dalle accuse parlando in sostanza di rapporti consensuali, mentre per i pm le ragazze erano state drogate a tal punto da essere incoscienti. L’ex fondatore di diverse start up digitali è accusato di violenza sessuale aggravata, detenzione e cessione di stupefacenti e lesioni per il caso del 10 ottobre dell’anno scorso quando l’imprenditore, al termine di un festino nel suo attico di lusso con vista sul Duomo, avrebbe abusato per ore di una 18enne, che lo ha denunciato facendo scattare le indagini della squadra Mobile. E’ stato arrestato il 6 novembre 2020.

In più, risponde dell’accusa di aver stuprato, stavolta assieme alla fidanzata, una modella di 23 anni a Ibiza il 10 luglio 2020, sempre dopo averle fatto assumere cocaina e ketamina. Per questa vicenda l’imprenditore ha ricevuto una seconda ordinanza di custodia cautelare lo scorso febbraio (che non ha riguardato, però, l’ex fidanzata). La Procura ha stralciato, invece, in vista di un probabile richiesta di archiviazione, le contestazioni su presunti abusi denunciati da altre due ragazze e per i quali il gip Tommaso Perna, non ritenendo credibili le loro versioni, aveva negato l’arresto chiesto dai pm. Di recente Genovese ha subito pure un sequestro da 4,3 milioni per reati fiscali.