Politica

L’attacco di Salvini ai ministri: “Di alcuni non mi fido. Puoi avere un genio come premier, ma se macchina è fuori controllo non vai lontano”

Evocano il complotto contro il centrodestra, minimizzano ancora sulla matrice fascista degli attacchi alla sede della Cgil e dei disordini di piazza. E attaccano sulla manifestazione del sindacato bollandola come “iniziativa di partito”, una “sceneggiata contro lo Stato e contro la legge”, secondo le parole di Vittorio Sgarbi. Così il centrodestra convoca una conferenza stampa unitaria in vista per il ballottaggio nella Capitale. I tre leader, Meloni, Salvini e Tajani insieme al candidato Michetti, che dopo le frasi su Olocausto e nazismo non esita ad autoparagonatosi ad Alcide De Gasperi.
“Tirare fuori gli scheletri dal passato non fa bene all’Italia e non fa bene al governo. Puoi avere anche un genio a fare il presidente del Consiglio. Siccome di alcuni ministri non mi fido, ne parlerò col manager del governo: chiederò a Draghi di guidare una pacificazione nazionale”, ha rivendicato Matteo Salvininel corso della conferenza, dopo aver nuovamente evitato di utilizzare l’aggettivo ‘fascista’ riferito ai leader di Forza Nuova, fermati dalle forze dell’ordine e protagonisti degli scontri di sabato durante la manifestazione contro “il green pass”. Non è da meno Meloni, che evoca quasi un disegno contro il centrodestra: “Una campagna elettorale indegna, con metodi incredibili, con il solo obiettivo di impedirci di parlare dei temi e problemi delle città. Sinistra ha lavorato per dipingere il mostro”. Per poi scagliarsi contro la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e chiederne ancora una volta le dimissioni: “I disordini si potevano evitare. Non so se è incapacità o c’è un disegno, ma deve comunque lasciare”, ha concluso.