Sport

Divieto di sponsorizzazione per le società di scommesse, Malagò: “Demagogia, danneggia lo sport”. M5s: “Falso, conquista di civiltà”

Il presidente della Camera Roberto Fico: "Credo che Parlamento e Governo debbano valutare con urgenza una riforma organica di giochi e scommesse che sappia meglio contemperare la tutela di tutti gli interessi, a partire da quello della salute dei cittadini che è e deve essere la priorità"

“Norme figlie di demagogia che penalizzano lo sport”. “No, sono una conquista di civiltà”. È scontro frontale tra il Movimento 5 stelle e il Coni sul divieto di pubblicità e di sponsorizzazione da parte delle società di gioco e di scommesse. La polemica è nata nel giorno della presentazione del Libro Blu Adm, a Roma, dopo le parole del numero uno dello sport italiano Giovanni Malagò, secondo cui la legge contenuta nel Decreto Dignità “è figlia di un contesto di demagogia che ha penalizzato tutto lo sport, non solo il calcio”. Non solo. Gli sport minori, ha spiegato Malagò, “sono quelli che in proporzione hanno risentito più del divieto” e le disposizioni introdotte dal decreto Dignità “sono senza senso, se pensiamo che quando le squadre italiane giocano all’estero il messaggio arriva comunque. Mi auguro che questo nodo venga risolto al più presto dal Parlamento“, ha concluso.

Immediata la replica del Movimento 5 Stelle, che paragona la legge ad un’altra norma che ha fatto la storia del costume in Italia: “Il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo e scommesse, così come fu il divieto di pubblicità del fumo, è una conquista di civiltà per il nostro Paese” hanno dichiarato in una nota congiunta il deputato Francesco Silvestri e il senatore Giovanni Endrizzi, coordinatore del IV Comitato su Mafie e Azzardo, da sempre impegnati su questi temi. “I grandi successi sportivi italiani di questa grandiosa estate, culminata con le paralimpiadi – si legge nel comunicato – dovrebbero promuovere stili di vita e pratiche sane; il presidente Malagò vorrebbe invece cancellare le conquiste del DL Dignità e sfruttare questi valori per veicolare il gioco d’azzardo, una pratica – hanno sottolineato – che nuoce alla salute e diseduca i giovani e i cittadini al tentar la sorte invece di puntare su impegno e merito. Tra l’altro come dimostrano più ricerche indipendenti – hanno concluso – l’azzardo è un moltiplicatore economico negativo, distrae quote di reddito da altre filiere economiche che darebbero maggiore occupazione; le inchieste dell’antimafia ci dicono infine che l’azzardo legale è usato come lavatrice delle mafie con infiltrazioni preoccupanti“.

Sulla stessa linea la posizione del presidente della Camera Roberto Fico: “Credo che Parlamento e Governo debbano valutare con urgenza una riforma organica di giochi e scommesse che sappia meglio contemperare la tutela di tutti gli interessi, a partire da quello della salute dei cittadini che è e deve essere la priorità”. Per la terza carica dello Stato “si tratta di un settore di grande delicatezza, in cui si fatica da decenni a trovare un equilibrio tra gli interessi dell’erario, che ricava un gettito molto significativo, e la tutela dei cittadini, soprattutto minori, dai rischi della ludopatia. Il Libro blu – ha aggiunto – dimostra come l’Agenzia operi in questo ambito sia per assicurare la riscossione dei tributi, sia per contrastare crescenti fenomeni di illegalità, quali, tra le altre cose, le truffe online, il gioco illegale su siti web irregolari, l’elusione del divieto di gioco ai minori – ha sottolineato – Al tempo stesso, dal documento emerge come il quadro normativo in materia sia estremamente complesso e frammentato per il susseguirsi di numerose modifiche normative e per l’assenza di una visione organica da parte del legislatore“.