Cronaca

“Lavoratori in nero nello stabilimento balneare di Bernardeschi”: multa da 40mila euro alla società

Camerieri, barman e lavapiatti impiegati in un evento serale senza regolare contratto. Ma la società che gestisce lo stabilimento si difende: "E’ stato il committente privato a portare 11 persone, che ha utilizzato per accompagnare gli ospiti ai tavoli e fare pubbliche relazioni. E il calciatore non c'entra"

La società che gestisce lo stabilimento balneare di Federico Bernardeschi è stata sanzionata per lavoro in nero. L’Amare Holi Beach, che ha sede a Roma ma gestisce il bagno a Massa Carrara di cui il calciatore della Juventus è proprietario, dovrà pagare una multa di 40mila euro dopo che nei giorni scorsi i carabinieri hanno trovato 11 lavoratori senza contratto impegnati in un evento serale.

Secondo il quotidiano Il Tirreno lo stabilimento, che prima si chiamava Principe Fossa Maestra, è stato acquistato recentemente da Bernardeschi e lo scorso luglio ha ospitato il ricevimento per le nozze del campione d’Europa con la ex concorrente del Grande Fratello Veronica Ciardi. Nell’ambito di un’ispezione condotta sui locali della riviera, i militari del nucleo ispettorato del lavoro hanno scoperto che dei 16 giovani lavoratori impiegati come camerieri, barman e lavapiatti al momento del loro arrivo solo cinque erano stati regolarmente contrattualizzati.

La società che gestisce lo stabilimento si difende e spiega che i ragazzi “non erano dipendenti del bagno ma addetti alle pubbliche relazioni per quell’evento specifico”. “Bernardeschi – replica la società Amare Holi Beach – non c’entra niente con questa storia, e il personale trovato senza contratto di lavoro non appartiene al nostro organico. E’ stato il committente privato a portare 11 persone, che ha utilizzato per accompagnare gli ospiti ai tavoli e fare pubbliche relazioni. Su queste persone noi gestori dello stabilimento non avevamo nessun controllo”. I carabinieri hanno “formalizzato un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, che può essere revocata dopo la regolarizzazione di tutti i lavoratori in nero”. Dall’azienda però hanno fatto sapere di essere ancora aperti: “Non c’è stato alcun provvedimento di chiusura”.