Mafie

Caserta, colpi di pistola contro la sede del comitato Don Diana: è un bene confiscato ai Casalesi. Indagano i carabinieri

A denunciare l’episodio lo stesso Comitato, che in un post, ha parlato di "amara sorpresa". "Attendiamo fiduciosi l’esito delle indagini - prosegue il post - e intanto andiamo avanti tranquillamente con il nostro operato"

Colpi di pistola contro la porta finestra del primo piano di “Casa don Diana”, a Casal di Principe, nel Casertano. Si tratta di un bene confiscato al clan dei Casalesi e intitolato al prete ucciso dalla camorra, sede del Comitato don Diana. A denunciare l’episodio, su cui indagano i carabinieri, lo stesso Comitato, che in un post, ha parlato di “amara sorpresa“. “Attendiamo fiduciosi l’esito delle indagini – prosegue il post – e intanto andiamo avanti tranquillamente con il nostro operato”. Dai primi accertamenti sembrerebbe trattarsi di pallini di piombo; sul posto ne sarebbero stati trovati otto.

“Esprimiamo massima solidarietà al Comitato Don Diana”, ha dichiarato il presidente della Fondazione Polis della Regione Campania don Tonino Palmese. “Nel bene confiscato che porta il nome del caro don Peppe è presente la nostra mostra Noninvano, con i volti delle vittime innocenti della criminalità. Quei volti e l’impegno dei ragazzi di Casa Don Diana ci dicono che non possiamo mostrare indifferenza di fronte a episodi del genere, a prescindere dalla matrice. Noi siamo e continueremo ad essere al fianco del Comitato Don Diana e di chi crede nella legalità”.