Cronaca

Gino Strada, l’ultimo giorno di camera ardente a Milano. Quasi 11mila visitatori in 3 giorni, tra cui Don Ciotti, Fabio Fazio e Renzo Piano

Da sabato 21 agosto in migliaia si sono recati a Casa Emergency, in via Santa Croce 19 a Milano, per un ultimo saluto al chirurgo scomparso il 13 agosto. Il fondatore di Libera: "La sua memoria sia resa viva con la testimonianza"

E’ stata chiusa alle 14 la camera ardente per ricordare Gino Strada, allestita presso Casa Emergency in via Santa Croce 19 a Milano. Sono state quasi 11mila le persone che da sabato 21 agosto hanno voluto visitare la struttura per omaggiare il chirurgo fondatore di Emergency scomparso il 13 agosto. Tante le personalità pubbliche e da Don Luigi Ciotti a Fabio Fazio, passando per il sindaco di Milano Beppe Sala, l’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti e l’architetto e senatore a vita Renzo Piano, l’infettivologo Massimo Galli e il leader della Cgil Maurizio Landini.

“Nonostante fossimo a metà agosto, tantissime persone dalla città, dall’Italia e da tutto il mondo, si sono strette in un abbraccio collettivo, testimoniando la propria determinazione a portare avanti con noi l’eredità di Gino. Emergency non si è mai fermata, nemmeno in questi giorni. Gino è sempre stato in grado di vedere oltre con lucidità. Ora spetta a noi rimboccarci le maniche e imparare a guardare lontano senza di lui”, ha dichiarato la presidente di Emergency, Rossella Miccio.
L’urna con le ceneri è rimasta esposta da sabato scorso fino a oggi sotto uno striscione con la sua dichiarazione: “I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, sennò chiamateli privilegi”.

“Non cerchiamolo nella cenere, ma nelle persone che lui ha servito, che lui ha amato, che lui ha curato”, ha detto il fondatore dell’associazione antimafia Libera Don Ciotti durante il suo lungo saluto davanti all’urna. Accolto con un applauso dalle persone presenti, Don Ciotti ha ribadito l’importanza di ricordare Gino Strada e il suo stesso impegno civile: “Il mio modo per rendere viva la sua memoria è fare in modo che non diventi cronaca, ma testimonianza, per graffiare di più le coscienze”, ha detto. “Il miglior modo di rendere vivo Gino Strada è con il nostro impegno e la nostra responsabilità”, ha concluso il fondatore di Libera.

Tra i visitatori della camera ardente anche Renzo Piano, che per Emergency ha progettato l’ospedale in Entebbe, in Uganda: “Ho imparato molto da Gino. Ho imparato a fare gli ospedali, che sono luoghi di eccellenza medica, ma anche umana” ha detto. E parlando proprio della struttura fondata in Uganda, Piano ha voluto ricordare il suo rapporto con il chirurgo e amico: “Un giorno mi disse: ‘Voglio un ospedale scandalosamente bello‘. In quell’avverbio e in quell’aggettivo c’è tutto: lo scandalo dei benpensanti che pensano che un ospedale per il terzo mondo non possa avere un’eccellenza medica assoluta”.

“Mi fa molto piacere vedere tutto questo affetto, Gino si sarebbe sorpreso”, ha detto il conduttore Rai Fabio Fazio, anche lui arrivato a omaggiare Strada nella giornata di domenica. “Sono triste perché conoscevo Gino da tantissimi anni”, ha aggiunto, “le sue parole sono sempre state esperienziali, come i medici veri, che sono quelli che usano le mani, si sporcano per gli altri”. “Sono felice di quanta gente è venuta in questi giorni e verrà anche domani. Non avevo dubbi” ha commentato invece il sindaco di Milano Sala, ribadendo l’importanza di “dedicargli qualcosa che rimanga, ma anche un momento di ricordo, come credo abbia voluto lui. Un momento anche allegro, vivo”.