Scienza

Un saluto al pianeta di Spock: la Nasa invia un messaggio radio nello spazio e festeggia i 100 anni del creatore di “Star Trek”

La base spaziale ha inviato un messaggio audio di tre minuti ai vulcaniani, gli alieni del celebre saluto "a V". Roddenberry, scomparso nel 1991, ha creato un immaginario che ancora oggi ispira astronauti e scienziati: "La saga spaziale come modello per la ricerca di avventurarsi nel cosmo", dice l'amministratore della Nasa Bill Nelson

Un messaggio radio indirizzato agli alieni del pianeta Vulcano, nel sistema stellare 40 Eridiani. È stato questo il modo in cui la Nasa ha voluto festeggiare, il 19 agosto, il centenario della nascita dell’ideatore di “Star Trek” Gene Roddenberry. Con un messaggio audio di tre minuti inviato da una delle antenne della base spaziale americana, la Terra ha salutato il pianeta degli extraterrestri più iconici della saga fantascientifica, i vulcaniani, da cui proveniva anche il personaggio Spock. E ricordare lo sceneggiatore e produttore televisivo americano scomparso nel 1991 che, con la sua fantasia, ha creato un immaginario che ha affascinato tutto il mondo e che ancora oggi continua a ispirare scienziati e astronauti.

Celebre, dei vulcaniani di Star Trek, il saluto con le dita “a V“. Ma l’universo spaziale immaginato da Roddenberry non è rimasto solamente il soggetto di 700 episodi tv, 14 film e decine di libri e fumetti. E lo spiega Bill Nelson, amministratore della Nasa: “Per anni la rappresentazione immaginaria di Star Trek ha ispirato la Nasa nella ricerca di avventurarsi nel cosmo”, ha spiegato durante la giornata di celebrazione. L’universo di Star Trek ha permeato profondamente la società occidentale, finendo per guidare i progetti e le aspirazioni della compagnia spaziale americana: il nome del primo shuttle della Nasa fu “Enterprise”, lo stesso delle grandi navicelle spaziali della saga.

Per Nelson, Roddenberry “è stato di ispirazione per l’intero Paese e un uomo in anticipo sui tempi”, così affascinato dallo spazio da chiedere e ottenere che le sue ceneri venissero lanciate nel cosmo. “Gene Robbery aveva la visione di un futuro in cui diversità e tolleranza sono incoraggiati”, si legge sul sito della Fondazione per i diritti e l’innovazione intitolata a suo nome, “un futuro dove l’inclusività e l’ugualianza sono la norma”. In occasione del suo centesimo compleanno, tanti sono stati gli auguri sui social da parte di scienziati, personaggi noti e appassionati di fantascienza. Tutti rigorosamente con il tradizionale saluto vulcaniano.