Sesso & Volentieri

Giornata dell’orgasmo femminile, la sessuologa: “Gli uomini si concentrano solo sul loro piacere e non riconoscono quello della donna. C’è gap culturale da colmare”

Secondo una ricerca sul tema c'è una discrepanza tra le percezioni degli uomini delle donne che hanno raggiunto l'orgasmo (85%) rispetto alle segnalazioni delle donne dei loro orgasmi (64%)

L’8 agosto è “giorno dell’orgasmo femminile“. E l’edizione 2021 sarà dedicata alle donne che l’orgasmo non l’hanno mai provato o hanno difficoltà a raggiungerlo. Ci ha pensato Intimina, il marchio per la salute intima femminile, con l’aiuto della sessuologa Roberta Rossi a spiegare come “superare un “gap” non ancora risolto” ovvero conoscere meglio clitoride e punto G. “Queste parti del corpo sono importanti per il piacere ma sono alcuni degli strumenti dell’orchestra che conduce all’esperienza del piacere. Non fissiamoci sui punti in maniera ossessiva – spiega la dottoressa Rossi – ed impariamo ad esplorare, non tutte le donne rispondono allo stesso modo ad un tipo di stimolazione, ed ognuna dovrà individuare le sue corde”.

Percorso di autoconsapevolezza sessuale che si ferma spesso davanti alla vergogna dell’esplorare i propri corpi o al subire socialmente e culturalmente l’idea di una donna sessualmente passiva. “Supponiamo che una donna si esprima sessualmente o mostri di avere più desiderio sessuale. In quel caso, viene additata perché quel comportamento è “non femminile” e aggressivo. Un’altra fonte del “gap” di questa differenza dell’orgasmo – ha spiegato la Rossi – sono spesso gli uomini che, durante il sesso, si concentrano solo sul loro orgasmo, e una volta raggiunto, considerano il sesso finito e poco si preoccupano se la partner ha raggiunto o meno il suo piacere.

Secondo una ricerca sul tema c’è una discrepanza tra le percezioni degli uomini delle donne che hanno raggiunto l’orgasmo (85%) rispetto alle segnalazioni delle donne dei loro orgasmi (64%). L’esperienza sessuale è fatta di scambi: ritenere terminato un rapporto sessuale solo perché l’uomo ha raggiunto il suo piacere è frutto di stereotipi e pregiudizi in alcuni casi ancora esistenti che vanno superati con una educazione alla sessualità maggiormente comprensiva, che comprenda quindi le diverse età e i diversi momenti di vita”.