Cronaca

Morto Armando Gasiani, partigiano ed ex deportato dai nazisti. Aveva 94 anni. L’Anpi: “Se ne va una delle ultime testimonianze”

Nel 2004, in un’intervista per il progetto "Lager e deportazione" aveva confessato che il capolavoro del cinema La vita è bella di Benigni gli aveva dato la forza di raccontare la sua testimonianza, "la via d’uscita". Da quel momento aveva cominciato a coinvolgere e accompagnare i più giovani nei luoghi delle deportazioni

È morto ieri sera all’età di 94 anni Armando Gasiani, fra gli ultimi italiani sopravvissuti alla deportazione nazista e presidente onorario dell’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (Aned) di Bologna. A dare l’annuncio è la stessa associazione attraverso un post su Facebook. La sua scomparsa “lascia a tutta l’associazione un vuoto immenso”, queste le parole dell’Aned. “Con lui se ne va una delle ultime testimonianze oculari dell’orrore dei campi di sterminio” scrive invece l’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) di Bazzano.

Nato a Castello di Serravalle il 23 gennaio 1927, da sempre residente ad Anzola (Bologna), Armando Gasiani giovanissimo prese parte alla lotta di liberazione, poi catturato e torturato dai nazifascisti prima di essere deportato nel campo di concentramento di Bolzano. Dal gennaio 1945 fu trasferito in quello di Mauthausen, in Austria dove rimase fino al 6 maggio 1945. Nel 2004, in un’intervista per il progetto “Lager e deportazione” aveva confessato che il capolavoro del cinema La vita è bella di Benigni gli aveva dato la forza di raccontare la sua testimonianza, “la via d’uscita”. Da quel momento aveva cominciato a coinvolgere e accompagnare i più giovani nei luoghi delle deportazioni.